Smantellate due bande criminali attive nel Nord Italia. Applicavano il cosiddetto “metodo georgiano”: un furto con scasso (quasi) senza lasciar traccia.
Una tendenza che sta tornando pericolosamente “di moda”. Intrufolarsi negli appartamenti altrui e tentare di portar via il maggior numero possibili di oggetti, preziosi e meno preziosi. Sì, rubare in casa. E’ accaduto, sta accadendo e probabilmente accadrà anche in futuro. Per questo è necessario essere prudenti, adottare quelle piccole accortezze che, nel momento in cui non siamo in casa, possano in qualche modo proteggerla. O comunque limitare l’azione dei potenziali ladri. Che sono attivi, eccome. Specie nel Nord Italia.
E’ di questi giorni, infatti, una notizia relativa alla città di Reggio Emilia, ovvero una delle province più interessate da fatti di questo tipo. Un’operazione congiunta fra Polizia di Stato e Procura ha permesso di individuare e fermare ben due bande criminali georgiane, disponendo addirittura 62 misure cautelari, oltre a numerosi mandati d’arresto a livello europeo. Numeri che danno già la misura dell’organizzazione e della forza delle bande.
Organizzazione è un termine che sembra applicabile anche alla loro formazione. Si tratterebbe, infatti, di vere e proprie associazioni a delinquere, finalizzate a commettere furti nelle case e a operare un successivo riciclaggio, funzionando quasi come una qualsiasi attività, con tanto di “marchio”. Sì, perché il cosiddetto “metodo georgiano” impiegato per depredare le abitazioni è stato un modus operandi costante, che ha consentito agli inquirenti di accomunare le varie “visite” e ricostruire la complicata tela.
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Case svaligiate, attenti al “metodo georgiano”: smantellate due bande
Nel corso delle indagini, iniziate nel novembre 2015 e terminate ad agosto 2018, gli inquirenti hanno snodato un inquietante filo, che ha permesso di portare alla luce un giro criminale finalizzato al riciclaggio. Numerose cellule criminali, delle classiche “batterie” da non più di quattro persone, che riuscivano a introdursi negli appartamenti senza lasciare segni evidenti di scasso sulla porta.
Una “firma” che, alla lunga, è costata l’individuazione. Gli investigatori hanno chiuso il cerchio e tratto in arresto gran parte dei responsabili del “metodo georgiano”, recuperando una refurtiva frutto di rapine messe a segno in quasi tutto il Nord Italia. Una dedizione che avrebbe certamente meritato miglior causa.