Buone notizie per l’’accordo sul contratto dei metalmeccanici. In arrivo un aumento in busta paga, ma anche importanti novità per quanto riguarda i livelli di inquadramento e professionalità.
A causa dell’emergenza Covid l’esecutivo ha deciso di adottare una serie di misure restrittive in modo tale da poter contrastare la diffusione del virus. Una situazione che ha comportato notevoli conseguenze sia per quanto riguarda l’aspetto sociale che economico, con numerose attività che hanno purtroppo dovuto chiudere i battenti. Un contesto difficile da gestire, dal quale fortunatamente giungono in alcuni casi delle buone notizie, che possono essere considerati dei veri e propri barlumi di speranza.
Ne è un chiaro esempio l’accordo raggiunto di recente in merito al rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Un’intesa che prevede un aumento in busta paga per i lavoratori di questo settore, così come anche l’introduzione di nuovi livelli di inquadramento. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo quali sono le novità con cui dove fare i conti in seguito all’accordo raggiunto dopo ben 15 mesi di trattative tra Federmeccanica, Assistal e Fim Fiom Uilm.
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Contratto metalmeccanici, accordo raggiunto: 112 euro in più sulla busta paga
Dopo ben 15 mesi di trattative tra Federmeccanica, Assistal e Fim Fiom Uilm è stato finalmente raggiunto un accordo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. In particolare i lavoratori potranno beneficiare, dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2024, di un aumento di 100 euro per il terzo livello e 112 euro per il quinto livello. L’aumento verrà distribuito in quattro tranche, ovvero:
- 25 euro a giugno 2021,
- 25 euro a giugno 2021,
- 27 euro a giugno 2023,
- 35 euro a giugno 2024.
Ma non solo, confermati 200 euro l’anno di flexible benefit e l’incremento del contributo aziendale al fondo integrativo previdenziale Cometa che dal 2022 passa al 2,2% per i lavoratori under 35. Da non dimenticare, poi, la revisione dell’inquadramento professionale, volto ad adeguare i livelli alle varie trasformazioni, dal punto di vista tecnologico e organizzativo, a cui si è assistito negli ultimi anni. In particolare, a partire dal prossimo 1 giugno, numerosi lavoratori passeranno a quello che attualmente rappresenta il secondo livello.