Accendere un caminetto o una stufa potrebbe in alcune regioni italiane, costare una bella multa: ecco in quali
Una normativà sulla qualità dell’aria ha cambiato le vite degli abitanti, di diverse regioni del Nord Italia. Accendere camini e stufe all’interno della propria abitazione, può costare ad un cittadino, fino a 5.000 euro di multa.
Parliamo di regioni in cui è fatto divieto di utilizzo di generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle. E vale per camini, stufe, termostufe e stufe ad accumulo alimentare a biomassa legnosa. Ecco in che modo provvede ogni Regione.
Questo è tutto quanto vietato dalla Lombardia che multa i propri cittadini, in caso di inadempienza:
I controlli, sono effettuati autonomamente dalle Province e la multa per chi non si dovesse adeguare alle indicazioni va dai 500 ai 5.000 euro.
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Abbiamo poi il Veneto, dove vigono:
Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, si vieta: “l’utilizzo di caminetti, stufe a legna o pellet per il riscaldamento domestico di classe 1 e 2 stelle negli immobili civili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico che si trovino in tutto il territorio regionale sotto i 300 metri di altitudine (sono quindi esclusi i Comuni montani, specificati dalla LR 2/2004 “Legge per la montagna”) e nei Comuni oggetto di infrazione per la qualità dell’aria”.
Infine, divieti anche per il Piemonte, dove ci sono tre filoni da conoscere bene, per non incappare in multe sostanziose. Nella Regione, è vietato: