In che modo possono aiutarci i contributi figurativi dal punto di vista previdenziale e come potremmo sfruttarli
Parliamo di contributi figurativi, se un mancato accredito contributivo va ad incidere sul montante contributivo, di conseguenza sull’assegno pensionistico mensile che un giorno il lavoratore andrà a percepire. Ma questi contributi, servono ai fini pensionistici?
Si tratta l’argomento, in relazione alla domanda sulle interruzioni temporanee del lavoro come possono essere malattia, infortunio o disoccupazione Naspl, per capire se sono tutti coperti da contribuzione. Ed è qui che la contribuzione figurativa entra in ballo.
Essa, fa riferimento ai periodi nei quali, nonostante il lavoratore non abbia prestato la propria attività lavorativa per vari motivi, si ha diritto alla copertura previdenziale. A riconoscere tali contributi, non sarà il datore di lavoro, ma l’Inps.
Parliamo dunque di una copertura previdenziale che diremo “fittizia”, e cioè non versata dal datore di lavoro e nemmeno dal lavoratore per tutto l’arco temporale di interruzione o riduzione del rapporto di lavoro.
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Il lavoratore che dovesse restare senza lavoro e percepire la NASpI oppure dovesse ammalarsi o infortunarsi, non dovrà preoccuparsi delle proprie perdite in via previdenziale. L’Inps infatti, accredita i periodi di contributi figurativi, senza necessità di alcun esborso. Essi tra l’altro, valgono sia per chi presta lavoro nella Pubblica Amministrazione sia per chi lavora nel settore privato.
I vantaggi dei contributi figurativi, sono essenzialmente: assegno previdenziale che non subisce alcuna variazione economica e nessun ritardo nell’accesso all’assegno stesso. I contributi figurativi si differenziano dai contributi da riscatto in quanto questi ultimi richiedono da parte del lavoratore, un esborso economico atto a vedersi riconoscere i periodi rimasti scoperti dal punto di vista previdenziale.
Inoltre, esistono anche diversi tipi di contributi figurativi, vale a dire: