Titolare degli Affari regionali e delle Autonomie, Francesco Boccia è uno dei ministri del Conte II, nonché marito dell’ex deputata Nunzia De Girolamo. Ecco quanto prende.
Ministro agli Affari regionali e le Autonomie del Conte II, ex membro della Margherita e dem dal 2007: Francesco Boccia è uno degli attuali ministri in carica, anche se la sua permanenza al dicastero che attualmente dirige andrà al vaglio, come tutte le altre cariche che il premier incaricato, Mario Draghi, potrebbe rivedere nella formazione della sua eventuale squadra di governo. Laurea in Scienze politiche all’Università di Bari, Boccia è noto anche per la sua relazione coniugale con un’ex politica come Nunzia De Girolamo.
L’ex deputata sarà in giornata ospite del programma “Oggi è un altro giorno”, su Rai Uno. E fra le tante tematiche attese, indubbiamente uno spazio troverà anche la sua famiglia, di cui Boccia è componente ormai dal 2011. Una relazione che decisamente è andata oltre l’aspetto politico, visto che la De Girolamo militava all’epoca nel Popolo delle Libertà, per poi transitare nel Nuovo Centrodestra e in Forza Italia.
Trattandosi di un ministro della Repubblica, l’interrogativo sul compenso percepito è uno di quelli che inevitabilmente accompagna il popolo italiano. L’accostamento soldi-politica è infatti di vecchia data e, soprattutto quando le cose vanno male, viene sempre da chiedersi quanto i vari politici portino a casa alla fine del mese. Se su Nunzia De Girolamo il quesito non si pone più, vista la fine della sua esperienza politica alle elezioni del 2018, per il titolare del dicastero agli Affari regionali la questione si pone ancora.
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Quanto guadagna Francesco Boccia? I guadagni del ministro e consorte dell’ex deputata
Va ricordato innanzitutto che Boccia è un ministro senza portafoglio, ovvero senza essere preposto a un reale dicastero, nonostante colloquialmente se ne parli. A quanto ammonta dunque il suo stipendio? Una normativa del Governo Letta ha stabilito che per i ministri non fosse possibile ricevere un doppio compenso (ministro + carica parlamentare, in questo caso deputato).
Quindi, in quanto deputato, alcune fonti riferiscono di un’indennità netta pari a 5.346,54 euro mensili, oltre a un’aggiunta di 3.503,11. Per quanto riguarda i rimborsi spese di mandato, il compenso sarebbe di 3.690 euro. Inoltre, in quanto deputato, si aggiungono rimborsi vari, come quello telefonico da 1.200 euro e quello per i trasporti: fra 3.323,70 a 3.995,10 euro ogni tre mesi.