Tim sterza sul 5G: svolta europea verso l’Open Ran

Assieme ad altre quattro compagnie europee, Tim firma il Memorandum of Understanding che segna il passaggio definitivo alla banda larga.

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Mossa in ottica futura per Tim, che punta sul rafforzamento delle reti mobili attraverso un super-asset europeo. La compagnia di telefonia italiana ha firmato un Memorandum of Understanding assieme ad altri colossi del settore, fra i più importanti nomi a livello europeo, con l’obiettivo di implementare al meglio la rete mobile a banda larga, specie in ottica 5G. Accanto a Tim, altri attori come DeutscheTelekom, Telefonica, Vodafone e Orange. Una mossa che lo chief technology di Tim, Michele Gamberini, definisce parte della mission dell’azienda “per la creazione di un ecosistema su O-Ran“.

L’all-in della telefonia europea, infatti, punta proprio sulla promozione della tecnologia Open Radio Access Network (più comunemente nota come Open Ran), individuata dallo staff di Tim come un’importante occasione in ottica futura. L’obiettivo è portare il Paese a un ruolo primario a livello di forniture tecnologiche “per la trasformazione digitale su scala europea“.

Un altro strappo in direzione 5G, con lo scopo dichiarato di diffondere in modo capillare le nuove tecnologie al servizio della quotidianità. E non solo naturalmente. Anche perché, la svolta Open Ran non permetterà (così ci si aspetta) solo prestazioni migliori ma anche l’ottimizzazione dei costi, così da fornire strumenti digitali di primissimo livello ma accessibili a tutti. Il che, naturalmente, strizza l’occhio anche alla cosiddetta industria 4.0, per la quale la tecnologia Open Ran si propone di fornire soluzioni sempre più innovative.

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Tim sterza sul 5G: le ragioni della mossa O-Ran

Di sicuro, come ricorda Gamberini, “aderendo al memorandum con altri operatori, Tim ribadisce il suo impegno a contribuire allo sviluppo della tecnologia O-Ran in Europa”. Anzi, si tratta di una conferma dell’impegno di Tim nella conciliazione fra servizi e sviluppo, così da fornire gli strumenti più indicati per “una comunicazione sempre più agile e flessibile”.

Naturalmente, alla base dell’operazione non c’è solo un obiettivo di sviluppo tecnologico. Fra le priorità delle compagnie europee resta il tema sicurezza, specie in una fase di particolare sensibilità, da parte della rete, alle offensive dei cyberattacchi. Migliorare gli standard, inoltre, significa anche completare il quadro per quanto riguarda la concorrenza. In questo caso, aumentare l’autorevolezza e il posizionamento dell’Europa rispetto ai brand orientali.

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