La beffa sugli statali, il Tfr diventa quasi inaccessibile

I lavoratori della Pubblica amministrazione sono in attesa di ricevere l’anticipo sul Tfr e Tfs che gli spetterebbe in base all’accordo tra Abi e le banche. Ma alcune si sono tirate indietro 

soldi divieto

Il momento non è dei migliori per i dipendenti della Pubblica Amministrazione che in virtù della crisi economica speravano di ottenere degli anticipi fino a 45mila euro sul Tfr e sul Tfs previsti dall’accordo tra Abi (Associazione bancaria italiana) e le banche del Bel Paese.

Purtroppo però come spesso capita quando ci sono di mezzo degli interessi economici è necessario che tutte le parti in causa siano soddisfatte. In questo caso però la maggior parte delle banche si sono defilate, complicando di fatto l’erogazione del denaro ai dipendenti pubblici.

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Anticipo Tfr e Tfs: ecco perché molte banche si sono tirate indietro

In base a quanto riportato dal “Messaggero” sono solo 4 le banche che non hanno fatto dietrofront. Il tutto è iniziato a novembre quando l’INPS ha fornito ai lavoratori delle Pa le indicazioni utili per accedere agli anticipi Tfr/Tfs.

Il pomo della discordia è il tasso d’interesse dello 0,40% in più rispetto al rendimento del titolo pubblico. Qualcosa di non proprio allettante per le banche. Per questo motivo ben 9 sono venute meno agli accordi presi in precedenza e hanno proposto ai lavoratori dei tassi più elevati.

Dal canto loro i dipendenti hanno deciso di proseguire la trafila con gli istituti di credito convenzionati. Per effetto di ciò i tempi si sono notevolmente allungati e se prima per l’anticipo Tfr/Tfs erano necessari 6-18 mesi adesso non è possibile stabilire delle scadenze certe anche perché la situazione delineatasi ha portato ad una scarsità di risorse.

Il Ministero della Pubblica amministrazione ha sollecitato gli Enti a fornire le informazioni necessarie per usufruire di questa importante possibilità, ma ciò non ha portato a nessuna svolta positiva.

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