Mario Draghi ha ricevuto l’incarico di formare un nuovo governo e in molti si chiedono che fine faranno i vari bonus e i ristori annunciati dal precedente esecutivo.
Dopo il crollo del governo Conte bis, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di incaricare l’ex governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, di formare un nuovo governo. Le consultazioni sono ancora in corso, ma le ultime voci sembrano portare verso un’unica direzione, ovvero la nascita del governo Draghi. In attesa di scoprire se queste indiscrezioni si tramuteranno in realtà, iniziano già a sorgere i primi dubbi su quella che potrebbe essere la linea adottata da colui che sembra destinato a diventare il nuovo presidente del Consiglio.
Oltre al punto di vista dello stesso ex governatore della BCE, bisognerà prendere in considerazione anche le linee politiche dei partiti che decideranno di dare il proprio appoggio alla sua candidatura. Proprio per questo motivo, al momento, è possibile fare solamente delle ipotesi. Fatte queste premesse, quindi, sorge spontanea una domanda: che fine faranno i bonus e i ristori previsti dal precedente esecutivo? Entriamo nei dettagli e vediamo quali sono i possibili scenari.
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Governo Draghi, bonus e ristori a rischio? Addio alla pioggia di incentivi
In attesa di capire come si evolverà lo scenario politico italiano, in molti iniziano a porgersi delle domande su quello che potrebbe essere l’impatto di Draghi nella vita sociale ed economica del nostro Paese. In particolare in molti si chiedono quali potrebbero essere le conseguenze per i vari ristori e sussidi, compreso il reddito di cittadinanza, che possono essere considerati in un certo senso come il simbolo del precedente Governo.
Draghi, è bene ricordare, non ha mai espresso, ufficialmente, un parere in merito. Tuttavia ha già fatto sapere quelle che sono le sue idee. “I fondi europei – ha infatti affermato Draghi – dovranno essere spesi con saggezza e intelligenza. Non si può puntare solo sui sussidi, ci dovranno essere soprattutto investimenti. Perché soltanto il debito buono può aiutare a creare posti di lavoro e a spingere l’economia“. L’intento di Draghi, infatti, sembra essere quello di fornire un maggior aiuto possibile a tutti coloro che, in seguito alla crisi causata dal Covid, si ritrovano a non avere più un lavoro.
Allo stesso tempo è difficile immaginare che il prossimo governo possa procedere con l’eliminazione di misure in corso, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Non si esclude però la possibilità che molti sussidi vengano rivisti, così come si potrebbe assistere alla fine della pioggia di incentivi che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Lo scopo, infatti, è quello di porre una maggior attenzione agli investimenti e soprattutto alla creazione di nuovi posti di lavoro.