La possibilità di ottenere il cashback da 1500 euro ha generato una serie di conseguenze piuttosto negative. Ecco quali strategie sta mettendo in atto la gente per arrivare all’obiettivo
Il Super Cashback è decisamente sfuggito di mano. La possibilità di ottenere 1500 euro di rimborso (possibilità a cui hanno diritto i primi 100mila della graduatoria, quelli con il maggior numero di transazioni effettuate), ha fatto scattare una serie di meccanismi da “furbetti” che però sta danneggiando e non poco gli esercenti.
Essendo una possibilità molto ghiotta soprattutto alla luce del periodo storico che stiamo vivendo, in molti hanno di fatto dimenticato l’uso dei contanti a favore dei pagamenti con strumenti digitali. Fino a qui sembrerebbe tutto a posto, ma quando si trascende nell’esagerazione (seppur legale) significa che qualcosa non sta andando nel verso giusto.
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Cashback, le tecniche dei furbetti danneggiano gli esercenti
Sono sempre più frequenti le transazioni con carta o bancomat anche per un solo bene dal valore non proprio alto. In tal senso però il caso più eclatante e per certi versi scioccante è quello accaduto a Quattro Castella in provincia di Reggio Emilia, dove due persone hanno utilizzato 38 volte la carta per mettere a malapena 6 euro di benzina.
In questo modo l’esercente di fatto ci ha rimesso, ma ormai la voglia di ottenere il lauto rimborso supera di gran lunga la voglia di essere onesti e questi sono i catastrofici risultati. Il problema come spesso capita in queste situazioni è alla base. Il Ministero delle finanze non ha infatti regolamentato le transazioni, lasciando di fatto via libera ai “furbetti” che sostanzialmente non aspettavano altro.
Ecco quindi una sfaccettatura negativa del Cashback, che era nata come un’idea in grado di soddisfare le varie parti in causa. Per via dell’egoismo umano però rischia di avere delle ripercussioni decisamente deleterie.