Buone notizie per molti risparmiatori. L’Arbitro per le Controversie Finanziarie ha riconosciuto il diritto al risarcimento danni a loro favore. Ecco cosa è successo.
La banca rappresenta da sempre il posto sicuro dove poter conservare i propri soldi. Qui, infatti, mettiamo i nostri risparmi, grazie ai quali poter far fronte a possibili imprevisti. Le cose, però, non vanno sempre come sperato e in alcuni casi può finire per imbattersi in investimenti sbagliati, in grado di mettere a rischio i nostri soldi.
Lo sanno bene, purtroppo, alcuni investitori che si sono ritrovati a perdere fino all’ultimo centesimo, dopo aver investito nelle azioni di due noti istituti bancari. Le banche in questione, infatti, avevano spinto molti loro clienti ad investire migliaia di euro in prodotti illiquidi, senza fornire una corretta informazione in merito ai possibili rischi. Ebbene, proprio sulla questione è di recente giunta la decisione dell’Arbitro per le controversie finanziarie. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa è stato deciso.
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Banche fallite, riconosciuto il diritto al risarcimento per i risparmiatori di Veneto Banca e Popolare di Bari
Buone notizie per 14 ex risparmiatori della Veneto Banca e della Banca Popolare di Bari. L’Arbitro per le controversie finanziarie, infatti, ha di recente riconosciuto il diritto al risarcimento danni per i soldi persi dopo aver investito in azioni dei due istituti. Molti risparmiatori, ricordiamo, sono stati invogliati a comprare le azioni, senza avere nessun tipo di nozione di carattere finanziario. Nel momento in cui le due banche si sono ritrovate in bancarotta, quindi, gli azionisti hanno perso tutti i loro soldi. Vista la situazione, quindi, l’Arbitro per le controversie finanziarie ha di recente riconosciuto a 14 ex clienti il diritto ad ottenere il risarcimento di quanto investito più gli interessi.
La questione, tuttavia, non sembra essere finita qui. Come dichiarato da Emilio Graziuso, responsabile del coordinamento dell’associazione nazionale Dalla parte del consumatore, così come riportato da La Repubblica, infatti: “I pronunciamenti dell’Acf non sono vincolanti. E purtroppo i precedenti ci dicono che né Intesa Sanpaolo né Popolare di Bari vogliano rimborsare, costringendo così i consumatori a intentare una vera e propria causa”. Per poi aggiungere: “Abbiamo chiesto a entrambi gli istituti di istituire almeno un tavolo di trattativa, ma non c’è stato alcun segno di apertura“.