Più che un trucco è una variabile. Da utilizzare in determinate circostanze ma comunque utile a tirare un sospiro di sollievo in fatto di tasse. A patto di seguire le procedure corrette.
Sfruttamento delle opere di ingegno. Un cavillo poco conosciuto ma che esiste nel nostro ordinamento giuridico e che, anzi, gode pure di una certa importanza. Se ben applicato, infatti, potrebbe rappresentare uno di quegli strumenti in grado di farci pagare meno tasse. Una possibilità che, probabilmente, visto il periodo farà drizzare le antenne a parecchi persone. Ma sicuramente lo avrebbe fatto anche prima visto che, anche se complicato, si tratta di un “trucco” assolutamente legale.
Va precisato che il metodo in questione ha una peculiarità: ossia, i proventi arrivati dalla cessione dei diritti sulle opere d’ingegno nate come proprie, vengono calcolati a partire dal 75% del totale anziché dal 100%. Importante precisarlo poiché tutto questo è regolato dal Codice Civile e, quindi, letteralmente a prova di bomba.
Essenziale è la cessazione di opere d’ingegno, che possono definirsi tali in quanto viene loro attribuito carattere di unicità. Ad esempio, un imprenditore o un professionista, possono cedere i loro servizi a una realtà terza a fronte di un corrispettivo (più Iva) e di un contratto stipulato fra chi cede e chi compra. In questo modo, all’imprenditore che vende viene riconosciuto un importo pari al 50% del fatturato generato.
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Subentra poi il concetto di ritenuta alla fonte, ossia un complesso meccanismo regolamentato dal Testo Unico delle imposte sui Redditi, grazie al quale un sostituto d’imposta può trattenere l’ammontare che avrebbe dovuto corrispondere, versandolo all’erario. In questo modo, avrà di fatto utilizzato il tutto come pagamento delle imposte. Quindi, a tutti gli effetti un versamento ai fini fiscali degli importi trattenuti.
Il “trucco”, se così si vuole chiamare, rientra tutto nei dettami della legge, con regole disciplinate da testi specifici e quindi approvate a livello normativo. Questa soluzione, inoltre, può essere applicata a qualsiasi tipo di professionista in grado di poter conferire alla sua attività (meglio se di tipo produttivo), come ricorda Android News, l’agognato carattere di unicità. In questo caso, le procedure sarebbero decisamente più semplici.