Il giovane è stato denunciato per truffa aggravata e affidato ai genitori. Aveva messo in pratica una strategia di truffe ormai collaudata.
Sette monili d’oro, pietre preziose e anche un po’ di contante, pari a 200 euro. Questo il bottino trovato dalla Polizia del Commissariato di San Ferdinando, a Napoli, in possesso di un 15enne. Giovanissimo ma già specializzato in quello che sembra essere un trend del momento: le truffe, in questo caso telefoniche. Le vittime predilette erano perlopiù persone anziane. E proprio durante uno dei suoi ultimi colpi il 15enne, napoletano, sarebbe stato bloccato dagli agenti.
Il blocco è scattato in vico Antonio Serra, quando una volante ha notato il ragazzo allontanarsi con atteggiamento sospetto dal portone di uno stabile nel quale era entrato poco prima. I poliziotti hanno aspettato che si avvicinasse allo scooter prima di procedere al fermo. A quanto sembra, il giovane era appena stato da una condomina, dalla quale si era fatto consegnare denaro e preziosi.
Un trucco consolidato quello delle truffe agli anziani, ma che solitamente è ad appannaggio di persone adulte, verosimilmente consapevoli del reato al quale si stanno prestando. Stavolta, invece, con le mani nel sacco è stato colto un minore, il quale aveva adottato lo stratagemma già impiegato da molti suoi predecessori. Una telefonata, spacciandosi per un parente (o un amico), e una richiesta di denaro per aiutare un nipote.
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Napoli, specializzato in truffe a 15 anni: beccato sul fatto
La truffa ha spesso funzionato. E, a quanto pare, gli agenti hanno accertato che il giovane era appena stato a casa di un’anziana con la quale avrebbe messo in pratica il tranello. Questa volta, la scusa sarebbe però stata leggermente diversa: alla donna, il quindicenne avrebbe telefonato fingendo di essere suo nipote e chiedendole dei soldi per aiutarlo a saldare un debito. Poi il solito “capestro”: denaro e preziosi da consegnare a un sedicente amico che avrebbe provveduto a riportarlo a chi di dovere.
Stavolta però il trucco non è riuscito e il ragazzo è stato denunciato per truffa aggravata. Ora è affidato ai genitori, mentre il motorino è stato sequestrato e la refurtiva restituita. Con la speranza che la lezione sia bastata.