Assegno sociale, attenzione ai dettagli: in questi casi può scattare la sospensione

Si tratta di un diritto acquisito e rigoroso l’assegno sociale. Ma, proprio per questo, bisogna fare attenzione ad alcuni casi limite per non andare incontro a una revoca.

Assegno Sociale
Foto: Web

Il trattamento assistenziale erogato dall’Inps rispetta prerequisiti e dettami talmente rigorosi che, una volta arrivato l’ok per l’accesso, difficilmente può accadere qualcosa che porti alla perdita del diritto acquisito. Difficilmente però, non mai. Qualche situazione, infatti, può maturare al pari dei requisiti per la percezione, portando alla revoca di quanto percepito. Sono casi limite naturalmente ma, qualora si decida di optare per determinate variazioni della propria situazione, è bene prestare attenzione.

Il rischio, infatti, è di ritrovarsi inconsapevolmente senza un supporto a tratti decisivo. L’assegno sociale, fin dalla sua istituzione (1995, con la legge 335), rappresenta una forma di sostegno che ha sostituito il concetto di pensione sociale ma che consente benefici del tutto simili, fornendo assistenza soprattutto a persone anziane senza reddito. O comunque con reddito molto basso.

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Assegno sociale, attenzione ai dettagli: dalla sospensione alla revoca

In quali casi, dunque, si perde il diritto a una forma di sostegno così importante? Come detto, sono situazioni limite. Chi percepisce questo tipo di trattamento, infatti, non deve risultare tassativamente a reddito zero ma gli sarà sufficiente rientrare nei parametri previsti per la percezione. Il più semplice dei casi di sospensione, ad esempio, riguarda il trasferimento in Paesi diversi da quello in cui il servizio è erogato. In caso di espatrio, quindi, chi percepisce l’assegno sociale potrebbe veder interrotta l’erogazione.

Altra situazione, quando l’Inps appuri che il soggiorno in un Paese straniero si prolunghi per oltre 30 giorni. Bisogna quindi fare attenzione anche al tempo di permanenza poiché, trattandosi di un contributo di tipo sociale, necessità di una stabilità nel territorio nazionale di competenza. Non una revoca comunque. Quella scatterebbe in caso di permanenza fuori dei parametri per oltre un anno. Qualora si verificasse una condizione di questo tipo, decadrebbe con effetto immediato l’erogazione, anche nel caso in cui si sia vicini temporalmente alla percezione dell’assegno. Meglio non rischiare.

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