L’Rc auto diventa una tassa sempre più alta per tutti, in Italia nessuno è certamente contento, ma ci sono città più care di altre
Quante e quali sono le tasse in aumento? Sicuramente troppe. Dopo luce e gas, un tema da noi già toccato, anche l’Rc auto non farà felici gli italiani. L’Unione Nazionale Consumatori si è presa tra l’altro la briga di stilare la classifica italiana, delle città diventate in tal merito, più care.
Unione Nazionale Consumatori, si è resa tra l’altro protagonista di un’ulteriore ricerca che riguarda tutti i rincari, dal cibo agli altri servizi. La più cara, per quanto riguarda proprio il cibo, risulta essere Caltanissetta, mentre Cosenza è la città più cara per le visite mediche e Palermo per le tariffe amministrative. Ed ancora Sicilia, con Messina per l’assistenza sociale.
Ci sono anche i ribassi, in un’epoca particolare come questa. Venezia, quella che ne subisce in quantità maggiore per gli hotel, Genova per acqua e rifiuti, per l’assistenza sociale, Livorno. Per quanto riguarda ancora il cibo, in aumento oltre a Caltanissetta, anche per Trieste, Grosseto, Perugia e Trapani.
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Cuneo, Lucca e Perugia si prendono i tre gradini dello spiacevole podio: sono le tre città dove l’Rc auto è aumentato di più. Belluno, Padova e Roma invece, le migliori. Secondo lo studio di Unione Nazionale Consumatori, la peggiore è Lucca con il +7,7%, mentre Belluno è la migliore di tutte con un significativo -8,5%. Nell’anno 2020, il risparmio medio di una famiglia tipo, si aggirava sui 4,79 euro, una cifra non di certo così alta.
Coem detto, oltre a Lucca, più alta di tutte, altre città dove gli aumenti si sono fatti sentire, sono Cuneo, Perugia e Ravenna, che hanno visto un aumento medio dal 4,4% al 3,7%. Poi, seguono in questa lista, Palermo e Torino.
Bene, oltre a Belluno, Padova e Roma che vantano un -5,7% ed un -5,4%. Bene pure Venezia, Firenze e Milano che vanno tra i -4% ed i 2,8%. Lo studio ha comunque fatto riflettere anche su un dato comune a tutti e cioè che le diminuzioni non sono da considerarsi comunque favorevoli. Questo, considerando che dal 10 marzo al 17 maggio del 2020, il blocco degli spostamenti avrebbe dovuto far scendere di più il premio assicurativo.