Rientrare del 10% delle spese sarà impossibile per alcuni utenti, impossibilitati ad accedere al Cashback perché in zona rossa.
Poco più di un mese e l’agognato Cashback di Natale vedrà la luce. Nel senso che, entro il primo di marzo, l’atteso rimborso per chi ha raggiunto le 10 transazioni dovrebbe ormai essere ultimato e sarà possibile tirare definitivamente le somme per la fase sperimentale del Cashback. A tal proposito, al netto di alcune difficoltà tecniche incontrate fin qui (come la mancata registrazione di alcuni pagamenti evidenziata dal sistema PagoPa), va ricordato in quali casi non sarebbe stata effettuata la registrazione dei pagamenti.
Il Cashback di Natale, infatti, era stato pensato per incentivare gli acquisti nei negozi fisici, come forma di sostegno sia all’acquirente (con un rimborso complessivo del 10% sulle spese effettuate) che al negoziante, consentendogli di respirare perlomeno nel periodo di festività. Escluse dal circuito, quelle persone che hanno continuato a eseguire acquisti online.
Fra le numerose variabili del periodo difficile vissuto fin qui, un ruolo importante lo hanno giocato le cosiddette zone rosse. Ossia quei territori che, per un indice di contagio Rt più elevato, sono rimaste con le misure restrittive più severe. In questi casi, recarsi in negozio per un acquisto è stato praticamente impossibile. Per questa ragione la maggior parte degli utenti si è vista costretta a proseguire con l’acquisto online. Restando quindi escluso dalla politica di rimborso.
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Cashback di Natale, pronti i rimborsi: in questi casi si è esclusi
Gli acquisti online, infatti, al netto di qualche piccolo stratagemma non consentivano (e non consentono tuttora, nemmeno col Cashback standard) di accedere al circuito e, quindi, nemmeno al rimborso. Ma non solo i consumatori costretti a ricorrere all’e-commerce usando prepagate o PayPal.
Il divieto vale anche per coloro che hanno eseguito i loro acquisti utilizzando carte di credito o bancomat, quindi metodi di pagamento tracciabili. Il che, considerando le diverse zone rosse del periodo di Natale, ha ridotto sensibilmente la platea di possibili beneficiari. Effetti collaterali di una misura che, tutt’oggi, ha convinto solo in parte.