Il direttore di Confindustria Firenze sembra non aver preso bene la richiesta della sua segretaria di lavorare in smart working. Ecco cosa è successo
Chiedere di lavorare in modalità smart working è più che lecito in questo periodo. La maggior parte dei lavori d’ufficio, si può tranquillamente svolgere da casa in modo tale da evitare il rischio contagio agli impiegati.
A quanto pare però non tutti i direttori hanno ben digerito questa innovazione, che già prima dell’avvento della pandemia si stava radicando negli usi lavorativi del Bel Paese. Un episodio eclatante in questo senso è avvenuto in Toscana, dove il direttore di Confindustria Firenze Leonardo Bandinelli ha avuto una reazione piuttosto eccessiva alla richiesta della sua segretaria di poter lavorare presso la propria abitazione.
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Stando a quanto riportato dal “Corriere della Sera” lo scorso 26 novembre l’uomo avrebbe lanciato il cellulare contro la donna in seguito alla discussione sulla possibilità di lavorare in smart working.
La donna colpita in volto dal dispositivo, ha deciso di sporgere denuncia rispetto a quanto accaduto, anche perché presta servizio presso l’azienda da ben 32 anni. Ad oggi è ancora in malattia dopo aver riportato delle lesioni alla faccia provocate dallo smartphone lanciato dal direttore.
Dopo aver provato a colpirla una prima volta ci è riuscito al secondo tentativo. Tornato in sé, ha compreso la gravità della situazione e ha aiutato la sua fedele dipendente portandola prima in farmacia e poi presso una clinica privata dove ha ricevuto le cure mediche del caso.
Bandinelli ha provato a giustificarsi raccontando al presidente di Confindustria che si è trattata di una circostanza accidentale e sfortunata. Almeno per ora non ci sono indagini sul caso. La decisione di avviare un procedimento spetta alla magistratura.