Ha destato particolare interesse la storia di un automobilista che ha utilizzato un piccolo trucco pur di riuscire ad ottenere il rimborso cashback. Ecco cosa è successo.
Introdotto grazie alla legge di Bilancio 2020, il programma cashback è iniziato ufficialmente da alcune settimane e già è riuscito ad attirare l’attenzione di un gran numero di persone. Tanti, infatti, sono gli italiani che hanno deciso di scaricare l’app IO e iscriversi al programma cashback, in modo tale da poter ottenere la restituzione in denaro di una percentuale di quanto pagato cashless.
Tale iniziativa, infatti, offre la possibilità di ottenere un rimborso del 10%, fino ad un massimo di 150 euro, nel caso in cui si riescano ad effettuare almeno 50 transazioni durante il semestre. Proprio al fine di raggiungere l’obiettivo minimo fissato, quindi, sono in tanti ad utilizzare le carte di credito o il bancomat per pagare acquisti di vario genere. In alcuni casi, però, si può rischiare di farsi prendere un po’ troppo dalla situazione. Ne è un chiaro esempio la storia di un automobilista che ha deciso di utilizzare un particolare trucchetto pur di assicurarsi il rimborso cashback. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa è successo.
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Scoperto furbetto del cashback: paga cinque volte col bancomat al distributore di benzina
Ha destato particolare interesse la storia di un automobilista che qualche giorno fa si è fermato per fare rifornimento presso un distributore di benzina sulla strada provinciale 2 che collega Crema e Vailate. Come si evince da La Provincia di Cremona, infatti, il titolare della stazione di servizio, Graziano Bossi, si è accorto che il cliente in questione aveva fatto ben cinque transazioni al distributore.
Se tutto questo non bastasse, l’automobilista aveva effettuato tutti pagamenti dall’importo irrisorio, ovvero da un minimo di 2,44 euro, fino ad un massimo di 5 euro. Una vicenda che ha finito per attirare inevitabilmente l’attenzione del titolare che, a quel punto, ha deciso di chiedere spiegazioni in merito. Ebbene, la risposta del cliente è stata alquanto sorprendente. L’uomo, infatti, ha ammesso di aver fatto tutte quei piccoli pagamenti semplicemente per poter registrare il maggior numero possibile di transazioni ai fini del programma cashback.