Le distinte di pagamento della tassa automobilistica conosciuta come bollo auto, non vanno gettate via subito
Spesso ci siamo chiesti per quanto tempo dobbiamo conservare le diverse carte che attestano il pagamento delle tasse. Per il bollo auto, una risposta ci arriva dall’articolo di laleggepertutti.it, che specifica: “chi versa il bollo auto è tenuto a conservare le ricevute di pagamento per un numero di anni sufficiente a contrastare ulteriori pretese da parte dell’amministrazione”.
Ricordando anche che: “l’eventuale scannerizzazione del documento non supplisce all’originale, unico elemento che ha valore di prova”. Ed ancora: “Il bollo auto – o tassa automobilistica – è un’imposta riscossa dalle Regioni. Nelle Regioni Friuli Venezia Giulia e Sardegna, il bollo è riscosso invece dall’Agenzia delle Entrate. Ci sono due modi per contestare una richiesta di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione: o dimostrare che si è già pagato (e ciò necessita ovviamente di una prova scritta) oppure eccepire l’avvenuta prescrizione del relativo credito”.
Ancora ulteriori informazioni, sono rilasciate dal sito: “La prescrizione non è altro che il decorso dei termini massimi concessi dalla legge al creditore per richiedere il pagamento. Dopo la scadenza di tali termini, alcuna pretesa può essere mossa nei confronti del debitore, anche se questi non ha mai versato le somme dovute”.
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Cosa ci specifica allora l’articolo? Che se perdessimo o gettassimo via la ricevuta del bollo auto prima della prescrizione, non potremmo poi difenderci in caso di una contestazione. E qual è allora il temine per la prescrizione? Tre anni.
Decorre infatti il termine, dal 1° gennaio dell’anno successivo al versamento e si conclude solo al 31 dicembre del terzo anno. Quindi solo al primo giorno di gennaio del quarto anno, l’amministrazione perde ogni diritto di richiesta su di esso.
Ma attenzione ad un particolare, ancora suggeritoci da laleggepertutti.it, dove si legge: “Attenzione però, il termine di prescrizione si compie solo a partire dall’ultima richiesta di pagamento da parte dell’amministrazione. Ogni raccomandata, infatti, interrompe il termine e lo fa decorrere nuovamente da capo a partire dal giorno dopo”.