Big G si mobilita per rendere sicuri gli accessi in rete. La nuova versione di Chrome offrirà uno strumento di monitoraggio e sicurezza per le nostre password.
In un momento storico in cui l’utilizzo del web richiede un’armatura importante contro l’ingegno dei truffatori della rete, anche i colossi di internet cercano di correre ai ripari. La ricetta contro la sfiducia è infatti quella della sicurezza: garantire una protezione dei propri dati (immessi continuamente in rete) e, soprattutto, fornire strumenti di accesso sicuri alle varie piattaforme. Fra questi, a mobilitarsi c’è Google, che fornisce nella sua nuova versione di Chrome una funzionalità che mira a raggiungere proprio questo obiettivo.
Si chiama Password weakness check, ed è pensata non solo per rendere sicuri gli innumerevoli accessi ai nostri account su internet, ma anche per aiutarci a districarci meglio nelle procedure di registrazione online. La fase di rodaggio in realtà è già avvenuta con un passaggio nella Chrome Canary, circa un mese fa. La sfida in beta sarà decisamente più impegnativa ma l’accesso alla funzione è semplice e il risultato potrebbe essere soddisfacente.
Il tutto dev’essere condizionato all’aggiornamento del browser di Chrome. Ma, tolto questo, il resto della procedura è davvero qualcosa di accessibile a tutti. Basterà cliccare sul tasto Menu, per poi proseguire su Impostazioni, Compilazione automatica, Password e Controlla Password. Il risultato sarà stupefacente: il browser compirà di fatto una vera e propria operazione di monitoraggio sulle varie password memorizzate segnalandone l’eventuale vulnerabilità.
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Un bell’aiuto considerando che tante password nemmeno ce le ricordiamo più e che, accanto al check, Chrome 88 fornirà anche la possibilità di generare automaticamente delle chiavi ad hoc, rendendo gli accessi più che sicuri. Potrebbe sembrare un dettaglio ma non lo è. Capita spesso, infatti, che presi dalla fretta o dall’incombenza della registrazione, si utilizzi la medesima password per diversi account.
Una soluzione utile per non scervellarsi ma non per la sicurezza in rete. Che, ormai si sarà capito, di questi tempi è qualcosa di essenziale visto che sul web non gira solo il nostro nome ma anche la nostra privacy.