Continuavano a percepire il reddito di cittadinanza nonostante fossero proprietari di immobili o scommettitori incalliti. Ecco cosa è successo.
A causa del Covid il governo ha deciso di adottare una serie di misure restrittive volte a contrastare la diffusione del virus. Una situazione che ha registrato un notevole impatto non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico. Molte persone, purtroppo, sono state costrette a chiudere o comunque sospendere la propria attività, ritrovandosi a fare i conti con un momento particolarmente difficile da gestire.
Numerose le famiglie e le imprese che si ritrovano alle prese con un periodo di crisi, con le ultime classifiche che evidenziano anche un aumento della povertà nelle grandi città e il conseguente incremento delle richieste dei redditi di cittadinanza. Proprio per questo motivo ha destato particolare clamore quanto successo in Valle D’Aosta, dove la Guardia di Finanza ha denunciato ben 29 furbetti del reddito di cittadinanza. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa è successo.
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Scoperti furbetti del reddito di cittadinanza: denunciate 29 persone
La guardia di finanza del Comando territoriale di Aosta, in seguito a dei controlli effettuati in sinergia con l’Inps, ha denunciato 29 persone, sia italiane che straniere. Come scoperto dalle fiamme gialle, continuavano a percepire il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto. Sono stati, infatti, denunciati per le false dichiarazioni presentate oppure per omessa comunicazione delle variazioni di reddito o patrimonio. In seguito a dei controlli è stato riscontrato che 4 dei cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza fossero assidui scommettitori online. Erano in grado di movimentare ben 250 mila euro sugli appositi conti.
Denunciati anche soggetti che prestavano lavoro subordinato, anche in “nero”; oltre a percettori che non avevano dichiarato di essere proprietari di fabbricati e terreni. A destare particolare scalpore, è il caso di uno dei percettori che aveva omesso il possesso di un immobile dal valore di ben 400 mila euro. Tutti i 29 furbetti del reddito di cittadinanza, quindi, sono stati denunciati e segnalati all’Inps. In questo modo l’ente di previdenza potrà procedere con la revoca del sussidio e recuperare i sussidi finora versati, per un totale di oltre 140 mila euro.