La truffa del bollo auto si sta rivelando una delle truffe più messe in atto in quest’ultimo periodo. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Dalle indagine emerge che a mettere in atto la truffa del bollo auto, siano nella maggior parte dei casi, persone che lavorano presso ricevitorie.
Uno dei casi di cronaca, in merito alla truffa del bollo auto, è quello avvenuto in una ricevitoria di Cosenza. Il modus operandi è piuttosto semplice: la ricevitoria, una volta ricevuto il pagamento del bollo auto invece di versarlo alla Regione, intascava la somma.
Ovviamente, i proprietari dei veicoli, vedendosi consegnare una ricevuta di avvenuto pagamento, non avrebbero mai pensato di essere stati truffati. Infatti, la truffa del bollo auto è stata scoperta solo quando i proprietari dei mezzi hanno ricevuto la comunicazione di mancato pagamento della tassa di bollo.
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Truffa bollo auto: come difendersi
Se abbiamo pagato il nostro bollo auto presso una ricevitoria al fine di evitare di ricevere una comunicazione di mancato pagamento della stessa, possiamo effettuare dei controlli per vedere che l’operazione sia stata realmente eseguita.
Una prima mossa è quella di controllare il sito dell’ACI. Sulla home del sito, nella sezione “Servizi”, è possibile accedere a una pagina dedicata sia al calcolo dell’importo dovuto e sia all’accertamento dell’avvenuto pagamento.
Anche sul sito dell’ Agenzia delle Entrate è possibile controllare l’effettivo pagamento del bollo. Occorre accedere alla sezione “Servizi”, accedere all’area dedicata ai “Servizi fiscali” e, approfondire la voce dedicata proprio al bollo auto.
Non tutti i contribuenti hanno accesso a queste informazioni. Sono esclusi dall’accesso a queste informazioni i contribuenti residenti nelle regioni del Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Marche, Valle D’Aosta e Sicilia.