Somme consistenti da ricaricare sulle PostePay, finte amnesie sul denaro da consegnare e infine la fuga. Tutti i trucchi per riconoscere una potenziale truffa della ricarica.
Altro giro, altro tentativo di truffa. Ancora una volta, nel mirino dei pescecani del web finiscono le PostePay, già protagoniste di un ormai famoso phishing via mail. Questa volta, le ricaricabili per i pagamenti online vengono adocchiate proprio per la caratteristica che dà loro il nome. La ricarica appunto. Una truffa mirata, che i potenziali malviventi possono mettere in atto in modo inquietantemente semplice. Se ne era parlato qualche tempo fa ma, ormai da qualche giorno, di segnalazioni ne sono arrivate diverse.
Tante da far pensare che la “truffa della ricarica” sia effettivamente tornata di moda. Quello che la differenzia, tuttavia, è che un vero e proprio truffato non c’è. Quindi più un raggiro che una truffa, per certi versi anche meno elaborata di altre. Ma visti i casi, è bene prestare attenzione.
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PostePay, la truffa della ricarica torna di moda: attenzione ai dettagli
Cosa accade? Un cliente qualsiasi si reca presso una tabaccheria, con l’intento di fare una ricarica. Primo indizio: il versamento di credito sulla prepagata sarà cospicuo, su per giù attorno ai 500 euro. Dopodiché, dopo aver fornito i vari dati e fatto tutte le operazioni che vanno fatte, al momento di sborsare i contanti, arriverà la più classica delle amnesie: aver dimenticato il denaro in macchina.
Un trucco vecchio ma che, vista la buona fede di chi opera nelle ricevitorie, in alcuni funziona. Perché si arriva magari a chiudere la transazione prima di ricevere il denaro, convinti dell’onestà di chi si ha di fronte. Invece, a volte, è accaduto che la scusa di andare a prendere il denaro si trasformasse nell’occasione per dileguarsi, consapevoli oramai di aver effettuato la ricarica.
Il punto è che, trattandosi di carte prepagate, è anche complicato risalire ai detentori. Per questo è bene diffidare quando si sommano alcuni dettagli. Importi grandi, soldi “dimenticati” e cose di questo tipo. Di casi ne sono stati segnalati diversi, altrettante le indagini delle Questure varie. Anche per questo meglio utilizzare un supplemento di attenzione.