Applicare una tassa sulla casa, in questo momento di crisi, sembra surreale. Invece, la patrimoniale sulla casa non è così lontana.
La patrimoniale è, un’imposta che non grava sui redditi la lavoro, ma sul capitale detenuto (patrimonio) dal contribuente a titolo di beni mobili e immobili, posseduti sia in Italia sia all’estero, indipendentemente dal suo guadagno lavorativo.
L’imposta patrimoniale può essere:
L’’imposta patrimoniale può essere.
Non è detto, però, che debba colpire per forza il nostro conto corrente.
Il Governo potrebbe introdurla sotto forma di l’Ivafe, l’Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero oppure sull’Ivie, l’Imposta sul valore degli immobili situati all’estero.
Tutto, però, porta a pensare ad una patrimoniale sulla casa. In cosa consisterebbe?
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Al fine di alleggerire il carico fiscale sui lavoratori, si pensa ad introdurre una patrimoniale, basata sui consumi e sulla ricchezza. Tutto, quindi, sembrerebbe portare ad una patrimoniale sulla casa.
Si tratterebbe di una nuova Imu che andrebbe a colpire il ceto medio essenziale alla ripresa dell’economia del nostro Paese, che già si trova ad essere tassato, in media, tra il 38 e il 43%.
Una patrimoniale potrebbe rappresentare un aggravio di spesa con effetti estremamente negativi sul portafoglio delle famiglie degli italiani. Di questo ne è pienamente d’accordo il Presidente dell’Associazione dei Costruttori di Roma, Nicolò Rebecchini, che ha dichiarato:
“Un aumento della tassazione di un bene come quello della casa avrebbe un pericoloso effetto negativo per le famiglie che spesso, con grande sacrificio, hanno acquistato la propria abitazione o quella per i propri figli”.
La proprietà di una casa, inoltre, implica il pagamento di alcune tasse tra cui, in primis, l’Imu, senza dimenticarsi di Tasi e Tari.