L’Antitrust ha multato Eni, Enel e Sen per il caso delle bollette arretrate. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa è successo.
A causa del Covid molte persone si ritrovano, purtroppo, alle prese con un periodo di difficoltà economica. Proprio per questo motivo l’arrivo delle bollette viene spesso visto come un vero e proprio incubo, per via del timore di non riuscire a pagare entro le scadenze prestabilite. A partire dalla spesa settimanale, passando per le bollette delle varie utenze, fino ad arrivare alle varie spese quotidiane, d’altronde, sono tanti i costi da dover sostenere.
Tra le voci che vanno ad impattare maggiormente sul budget famigliare si annoverano senz’ombra di dubbio le bollette di luce e gas. Presenti in ogni abitazione, in alcuni casi ci si può trovare, in modo inaspettato, di fronte ad una bolletta dal costo particolarmente elevato. Per questo motivo è bene sapere quali sono i propri diritti, con l’Antitrust che ha di recente deciso di multare Eni, Enel e Sen per il caso delle bollette arretrate. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa è successo.
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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha di recente sanzionato alcuni fornitori di gas e luce per un totale di ben 12,5 milioni di euro. Entrando nei dettagli, le multe sono pari a 5 milioni per Eni gas e luce, 4 milioni per Enel Energia e 3,5 milioni di euro per Sen – Servizio elettrico nazionale. Il motivo di queste sanzioni è da rinvenire nell’ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas.
La legge di bilancio 2018, ricordiamo, ha introdotto la possibilità per i consumatori di richiedere la prescrizione dopo due anni, in caso di ritardo nella fatturazione. L’unica eccezione riguarda il caso in cui si dimostri che la responsabilità del ritardo sia a carico degli utenti stessi.
Ebbene, dopo l’entrata in vigore di questa legge, sono molti gli utenti che hanno segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione biennale da parte delle tre società. Ma non solo, in molti casi avrebbero addebitato la responsabilità della mancata lettura dei contatori, in seguito ad alcuni tentativi da parte degli operatori dei servizi di fornitura. Tentativi che non sarebbero stati però accuratamente documentati.
Proprio per questo motivo, secondo l’Antitrust, il comportamento delle tre società di energia non può essere giustificato, dato che non hanno fornito prove delle responsabilità degli utenti. Anzi, molte volte “erano smentite dalle prove fornite dai consumatori“. Per effetto della delibera dell’Autorità e stando a quando stabilito dalla legge di bilancio del 2018, quindi, gli utenti coinvolti nella vicenda hanno diritto a ottenere entro 3 mesi il rimborso dei pagamenti già effettuati a titolo di indebito conguaglio.