Telegram, l’app del momento ma attenzione alla funzione “grande fratello”

Una funzionalità dell’app di messaggistica Telegram, che rivaleggia ora con Whatsapp, consentirebbe di poter individuare la localizzazione di un utente.

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Telegram (Fonte foto: web)

Se fino a poco tempo fa il suo uso era limitato a un parco contenuto di utenti, ora Telegram è decisamente diventata l’app di messaggistica più gettonata del momento. Assieme a Signal forse, ma quest’ultima in misura minore, considerando come il suo successo sia legato principalmente all’ormai famoso messaggio di Whatsapp relativo all’aggiornamento della privacy. Telegram, dal canto suo, il suo stock di fidelizzati ce l’aveva anche prima. Ma è inevitabile che anch’essa abbia beneficiato del mezzo passo falso del gigante di Facebook e della bagarre che nè scaturita.

Migliaia di utenti hanno infatti deciso di aspettare tempi migliori con Whatspp (anche se il tanto temuto aggiornamento è stato rinviato di tre mesi) e trasferirsi su Telegram, nonostante si tratti di due app dalle funzionalità sostanzialmente differenti.

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Telegram, l’app del momento: cos’è la funzione della localizzazione

Ora, come tutte le cose “nuove”, anche Telegram non sfugge all’occhio attentissimo dei suoi fruitori. Questa app, infatti, consente parecchie funzioni in più rispetto a Whatsapp, consentendo di effettuare varie operazioni assieme ai propri contatti. Fra queste, però, gli utenti ne hanno messa in evidenza una, che consentirebbe a chiunque di sapere esattamente dove un determinato dispositivo è localizzato in un dato momento.

Una funzionalità che ha anche nome e cognome: “Persone vicine”. Un pulsante che funziona più o meno come un cercapersone. E che consentirebbe ai server di Telegram di individuare la posizione così da rintracciare amici o gruppi di interesse, in base a criteri geografici. Una sorta di “grande fratello” nella propria tasca in pratica, che piazza la localizzazione (che comunque non viene rivelata direttamente da Telegram) alla abse di un semplice procedimento che consente a una mano esperta di individuare il punto esatto in cui una persona si trova.

Dal momento che la distanza viene calcolata in metri, questa può essere sommata alla posizione nota. Entrambe andrebbero poi a completare il quadro semplicemente spostandosi di persona quel tanto che basta per far capire esattamente dove ci si trova. Quindi, di fatto, non costituisce un vero e proprio rischio di intromissione nei dati del proprio smartphone. Piuttosto un modo per individuare o, in casi estremi, tracciare gli spostamenti di una persona. Comunque sia, i più prudenti possono stare tranquilli: per non incorrere nel problema basta non attivare la funzionalità.

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