Carenza di personale, richiamati i pensionati: ecco dove

Vista la carenza di personale una Regione italiana ha deciso di richiamare in servizio i funzionari pensionati. Ecco dove è successo.

Fonte: Pixabay

In seguito all’emergenza Covid il governo ha deciso di adottare delle misure restrittive volte a contrastare la diffusione del coronavirus. Una situazione che ha registrato un notevole impatto, tanto da dover cambiare alcune nostre abitudini. A partire dall’utilizzo della mascherina fino ad arrivare al distanziamento sociale, infatti, sono davvero tanti gli accorgimenti utili a cui prestare attenzione.

Allo stesso tempo ci si ritrova a dover fare i conti con dei cambiamenti importanti anche nel mondo del lavoro, con sempre più persone che si ritrovano a lavorare in smart
working. Ma non solo, molti concorsi pubblici sono stati sospesi e proprio a causa della carenza di personale una Regione ha deciso di richiamare i funzionari pensionati. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa è successo.

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Carenza di personale, richiamati i pensionati: la protesta dei sindacati

Fonte foto web

Stando a quanto si evince da Repubblica, sembra che in Sicilia siano stati richiamati in servizio dei funzionari pensionati. Come sottolineato da Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad- Csa- Cisal: “Nell’anno appena iniziato sono già due i dirigenti che hanno lasciato il dipartimento Lavoro creando un vuoto nella materia della gestione dei fondi Ue”.

Così lo scorso 12 gennaio sono stati assegnati i due incarichi annuali per occuparsi di “lavoro e legislazione sociale e organizzazione delle attività degli ispettorati territoriali del lavoro” e di “competenze nelle tecnologie digitali orientate in particolare nella concretizzazione e attuazione di progetti di innovazione della pubblica amministrazione“. Una decisione che sembra non essere stata particolarmente gradita dai sindacati che a tal proposito chiedono di “emanare atti di interpello per coprire tutte le postazioni dirigenziali vacanti e revocare gli inopportuni incarichi conferiti al personale in quiescenza, che tra l’altro sembrano contrari alla legge“.

Se tutto questo non bastasse si resta in attesa dei prossimi concorsi. Anche in questo caso, però, sembra che si debba fare i conti con alcune resistenze da parte delle organizzazioni dei lavoratori. Quest’ultimi, infatti, chiedono che vengano prima riconosciute le mansioni superiori che già svolgono al momento i dipendenti.

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