Il passaggio da Whatsapp verso Telegram e Signal non ha portato solo benefici. Ecco le difficoltà riscontrate dagli utenti
Sono giorni frenetici per gli ideatori delle applicazioni di messaggistica istantanea e per i suoi utenti. Il cambio di informativa della privacy di Whatsapp ha portato diversi fruitori a dirottare verso altri lidi.
Nonostante l’app con la cornetta biancoverde abbia prorogato i termini di adesione (c’è tempo fino al 15 maggio), è in corso una vera e propria fuga verso i due principali competitor, ovvero Telegram e Signal.
Il vecchio detto che suggerisce di non cambiare mai la strada vecchia per quella nuova perché non si sa quello che si può trovare, è quanto mai emblematico in questo caso. Sembra infatti che anche queste due piattaforme siano alle prese con delle problematiche che non sono passato affatto inosservate.
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Non solo Wahtsapp: i problemi di Telegram e Signal
In attesa di comprendere ulteriori sviluppi sulla vicenda Whatsapp (in Italia strettamente monitorata dall’Autorità Garante della Privacy), scopriamo cosa è successo a coloro che hanno scaricato Telgram e Signal.
Partendo da quest’ultima, l’ondata di richieste ha comportato una serie di problemi di natura tecnica. La società ha spiegato attraverso una nota su Twitter che presto si verrà a capo della situazione. Probabile che dietro ci sia un rinnovo dei server e il passaggio al multi-account.
Non se la passa tanto meglio Telegram. In molti si sono lamentati del non funzionamento dell’applicazione. Non è detto però che ciò dipenda strettamente da un disservizio dello strumento.
Un opzione per capirlo è ricercare l’hashtag #telegramdown che ha natura universale. In questo modo si possono reperire informazioni su un eventuale bug. Non è da escludere che a volte possano sorgere delle complicazioni con la connessione dati, col Wi-Fi o con l’APN. Inoltre è bene accertarsi che siano state attivate le notifiche visto che in modalità off non possiamo vederle e può sembrare che non ci sia un corretto funzionamento.
Tra gli altri ostacoli potrebbe esserci anche la marca del proprio dispositivo mobile. Huawei e Xiaomi hanno dei task manager che non si sposano per niente con Telegram. Ma niente paura basta andare nelle impostazioni e inserire la app biancoblu tra quelle abilitate dalla sicurezza del telefono.