Cambia tantissimo la busta paga 2020/21, non solo nel bene, purtroppo, anche nel male ci saranno delle modifiche
L’Aran ha stilato il rapporto semestrale sulle retribuzioni destinate ai lavoratori. Per i dipendenti pubblici, la busta paga del triennio 2019/2021, quest’anno verrà modificata.
Ancora una volta, non stupisce la notizia, non è del tutto una buona notizia quella che accoglie i lavoratori. Infatti, i sindacati sono già pronti a protestare per le prossime linee guida della busta paga.
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A modificare il tutto sarà l’elemento perequativo. Cos’è? L’elemento perequativo è una voce economica aggiuntiva nella busta paga di giugno, che cerca di dare sostegno a quei lavoratori con redditi più bassi. Generalmente, la cifra si aggira intorno ai 458 euro, non andando ad incidere sul TFR e nemmeno sulla buonuscita, però concorre con l’Inps al momento di calcolare la pensione.
Ci saranno dipendenti pubblici che con la nuova busta paga ci guadagneranno: gli infermieri prenderanno circa 97 euro escludendo l’elemento perequativo ed al lordo dell’indennità di vacanza che resta di 15 euro. Un altro esempio sono i docenti con 91,50 euro in aggiunta, poi i dipendenti pubblici degli enti locali categoria A, con 60,30 euro al netto dell’elemento perequativo e da calcolare al lordo dell’indennità di vacanza.
Capitolo dirigenti: per loro, l’aumento in vista sarebbe di circa 334 euro al mese. I vertici dell’Aran ed i Sindacati non hanno ancora trovato l’accordo finale (accadrà agli inizi di febbraio), ma la cifra dovrebbe essere pressappoco quella. Appena l’accordo sarà raggiunto, saranno Ministero della Pubblica Amministrazione e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a prendere in carico l’emanazione della direttiva, destinando le risorse necessarie ai vari comparti del settore pubblico.