Non solo automotive elettrico. Anche sui motori a benzina è possibile risparmiare un po’ di carburante. Basta stare attenti alle gomme.
In un frangente in cui la discussione sul Recovery plan diventa crisi di governo e la questione Manovra ha cercato di rispettare alla lettera i dettami europei, parlare di risparmio diventa perlomeno di interesse comune. E anche se la Finanziaria ha puntato forte sul rinnovamento green, cercando di incentivare soprattutto l’automotive elettrico, è chiaro che il passaggio di epoche richiederà qualche tempo. Per questo, in un momento storico di forte stress per chiunque (colpa della pandemia e delle incertezze socio-economico-politiche che ha portato), è bene far tesoro di qualche trucco per cercare di risparmiare il risparmiabile.
Ad esempio sul carburante. E’ vero fino a un certo punto che guidare equivale a spendere. Vero che la benzina (o il diesel) si consumano ogni volta che si mette in moto una vettura, ma è vero pure che i modi per avere un’oculatezza anche sotto quest’aspetto esistono. E il trucco non è nemmeno proprio un trucco, quanto più una semplice premura.
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Risparmiare sul carburante si può e non è nemmeno questione di prezzo: il trucco è… sotto l’auto
Una cosa che raramente facciamo, ossia controllare la pressione delle gomme. Un gesto che qualcuno forse nemmeno sa esattamente come si faccia ma che consentirebbe paradossalmente (nemmeno tanto) di risparmiare sul costo del carburante. Il punto, come riferito dagli esperti di Proiezionidiborsa.it, è che uno pneumatico sgonfio o comunque con perdita progressiva di aderenza, aumenta notevolmente il consumo di benzina o di qualsivoglia miscela.
Addirittura, si parla di un aumento di consumo pari al 5%, quindi una riduzione di quasi la metà della propria durata all’interno del serbatoio. Per aiutare la nostra auto e il nostro portafogli, quindi, la soluzione è semplice: controllare la pressione almeno una volta ogni 30 giorni, ovvero il periodo medio che occorre a una gomma ben gonfiata per scendere di pressione. Per fare un esempio, sulla distanza di 20 mila chilometri annuali, stare attenti alla pressione delle gomme comporterà un risparmio di 100 euro circa.
Senza considerare che, qualora prolungassimo troppo l’usura di uno pneumatico, saremmo costretti a cambiarlo (o a cambiarli tutti) nel giro di circa 30 mila chilometri. Altre spese, altra rogna. Meglio buttare un occhio alle gomme. O, se proprio per noi è complicato, farcelo buttare a qualcuno che lo fa di mestiere.