L’approvazione del Recovery Plan ha introdotto una serie di novità, non positive, per una determinata categoria di lavoratori. Vediamo quali.
Il Governo ha approvato il Recovey Plan il piano italiano per la gestione dei 209 miliardi del Recovery Fund. Si tratta di una vera e propria riforma della Pubblica Amministrazione con particolare attenzione alla retribuzione dei lavoratori.
Per ora, è solo una bozza ma i principali punti che detta riforma sembra toccare sono: lo smart working e la retribuzione dei dipendenti che sarà commisurata sulla base degli obiettivi raggiunti e non più sulla mansione svolta.
Normalmente, l’incremento dello stipendio di un dipendente avviene in base all’anzianità del servizio, cioè per scatti di anzianità e per progressione orizzontale.
Quindi, tutti i dipendenti pubblici hanno diritto, indipendentemente dai risultati e dalla mansione, ad ottenere un aumento di stipendio col passare del tempo,.
La Corte di Cassazione ha bocciato questo approccio stabilendo, infatti, che l’aumento dello stipendio dei dipendenti pubblici deve essere legato, non solo al tempo, ma al merito.
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Incredibile ma vero, il Recovery Plan italiano introduce per la prima volta nella storia il criterio della meritocrazia. Ma come si potrà calcolare il merito?
Nella bozza di Recovery Plan si parla di citizen satisfaction, che sembrerebbe far trapelare che la soddisfazione del cittadino nei confronti della Pubblica Amministrazione influirà sullo stipendio dei dipendenti.
Quindi in sostanza, gli scatti di anzianità, anche da quanto previsto dalla Corte di Cassazione, saranno cancellati e gli aumenti di stipendio sarà calcolato in base ad un sistema meritocratico basato sulla soddisfazione del cittadino.
Come sarà calcolata questa soddisfazione non si sa ancora, in quanto ad oggi il Recovery Plan è solamente una bozza. Scopriremo più avanti ogni dettaglio.