Il nuovo Dpcm prevede l’istituzione della zona bianca. Andiamo a vedere di cosa si tratta e in quali territori del Bel Paese potrebbe scattare
Una novità passata quasi inosservata che molto probabilmente sarà inserita nel prossimo Dpcm è quella relativa alla zona bianca. Ne faranno parte i territori con un rischio contagio di covid molto basso.
Dunque dopo circa 3 mesi tra restrizioni e coprifuoco si potrebbe tornare ad assaporare qualcosa che si avvicina alla libertà. Vediamo quindi quali sono i benefici che può apportare e soprattutto quali parametri deve rispettare una regione per poter essere dichiarata tale.
LEGGI ANCHE >>> “In arrivo un’ondata di contagi” Il documento inquietante: non tutti si salveranno
LEGGI ANCHE >>> Un altro mese di attività chiuse: chi rischia di non riaprire
Questo regime prevede la riapertura totale di bar, ristoranti, teatri, cinema, piscine, palestre e musei. Nessuna chiusura dopo le 18 e nessun coprifuoco. Ci si potrà spostare liberamente senza vincoli di orario. Un vero e proprio sogno per gli italiani, ormai alienati da questo nuovo stile di vita imposto dalle normative anti-covid.
Ciò però non significa mettere da parte le classiche regole preventive. Mascherine, distanziamento e periodica igienizzazione delle mani rimangono dei capisaldi stabili.
Per poter entrare in questa sorta di “Eden” si deve mostrare di essere in possesso dei bassi parametri per quanto riguarda l’incidenza RT. Stando alle primissime ipotesi sarebbe necessario un indice da 0,50 in giù. Quindi, non più di 50 casi ogni 100mila abitanti. Numeri decisamente utopistici in questa fase in cui molte regioni potrebbero diventare nuovamente rosse o arancioni.
Dunque almeno per ora, addio sogni di gloria, ma chissà se la prospettiva di poterla raggiungere nel giro di poche settimane possa far scaturire nelle persone un maggior rispetto delle regole vigenti attualmente. Un’accelerata in tal senso potrebbe darla anche la campagna di vaccinazione, che in molte regioni sta procedendo abbastanza spedita.