Buone o cattive notizie per i contribuenti? Ecco la variazione dell’indennità di accompagnamento stabilita dall’Inps per l’anno 2021
L’inizio di un nuovo anno lascia sempre in dote delle importanti novità per i contribuenti, che attendono speranzosi buone notizie. Per quanto concerne coloro che percepiscono l’indennità di accompagnamento o che ne hanno fatto richiesta per la prima volte, ci sono delle novità di non poco conto da parte dell’INPS.
Questo sussidio è molto importante visto che chi lo percepisce spesso ha difficoltà oggettive nel compiere le normali azioni quotidiane. In molti casi anche la deambulazione in casa diventa un problema e solo con spese (non proprio accessibili) si può sopperire a queste situazioni piuttosto complicate.
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Quindi per stabilire la cifra prevista per l’indennità di accompagnamento, bisogna tenere conto della somma di denaro che il soggetto non più autosufficiente è in grado di destinare al pagamento di prestazioni assistenziali.
In primis va tenuto in considerazione che non sempre i familiari possono garantire le cure necessarie. Questo può accadere sia per motivi di tempo, sia per per le difficoltà a soddisfare le esigenze della persona. Per effetto di ciò diventa indispensabile affidarsi ad una badante, che si prenda cura dell’anziano/a quando i parenti sono impossibilitati.
Stando a quanto stabilito dal Decreto legislativo numero 18/1980 l’erogazione dell’indennità di accompagnamento ha una durata di 12 mesi. Da gennaio 2021 l’importo mensile spettate agli aventi diritto è di 522,10 euro al mese. Nel 2020 era 520,29 euro. Quindi, è facile dedurre che ci sia stato un impercettibile incremento che rapportati all’intero anno corrispondono a poco più di 30 euro.
Per qualsiasi chiarimento sugli importanti dei trattamenti pensionistici o informazioni per casi specifici è bene consultare la circolare INPS 148/2020.