Lo sconquasso al governo arriva nel momento peggiore ma i bond italiani (Btp) non ne avrebbero risentito. Merito dei tassi.
“La crisi più irresponsabile nel momento peggiore, provocata dal partito più piccolo, che ha il 2,5% nei sondaggi: un record, anche per l’Italia”. La lettura lapidaria della crisi che sconquassato il governo nella giornata di ieri arriva da qualcuno che a Palazzo Chigi ci è passato, come Enrico Letta. Il partito più piccolo, sì, ma con un leader che ha guidato l’esecutivo in passato e che ha avuto voce in capitolo quel tanto che bastava per provocare lo scossone, sfilando due ministri e un sottosegretario dal team di Conte.
Non c’è dubbio che la crisi arrivata nel momento in cui l’Italia ha avviato la propria campagna vaccinale e il governo è in fase di discussione sui provvedimenti a sostegno degli italiani (Ristori quinquies in primis), corrisponda a un periodo di ulteriore incertezza. C’è da chiedersi però in quale misura la disgregazione di parte della squadra di Conte possa incidere sui Btp, nonostante gli acquisti della Bce.
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Gli analisti, dopo la conferenza di Renzi (ma anche prima, visti i sentori), hanno fiondato la loro attenzione proprio sui bond italiani. I quali, a quanto sembra, hanno assorbito piuttosto bene l’onda d’urto della crisi. Anzi, secondo Reuters la situazione resta sostanzialmente positiva anche nel quadro generale. I tassi sui Btp decennali, infatti, sono scesi di 8 punto, toccando lo 0,55%. E ieri, giorno del patatrac, i tassi dei Btp a cineuq anni sono tornati in zona negativa.
Chi fa l’indagine, si è spiegato la resistenza attraverso la stabilizzazione dei tassi sui Treasuries Usa. Secondo Ing, anche in caso di elezioni anticipate i mercati non dovrebbero risentirne più di tanto. “Al limite, il periodo compreso tra adesso e la formazione di un nuovo governo potrebbe fermare per un po’ eventuali nuovi acquirenti (della carta italiana). Tuttavia, l’Italia non ha bisogno di nuovi acquirenti per i suoi bond: gli acquisti da parte della Bce dovrebbero infatti eccedere di molto l’offerta netta di quest’anno. Di conseguenza, la quantità di bond disponibile per gli investitori privati diminuirà”.