Importanti novità in arrivo per milioni di italiani, preoccupati all’idea delle varie scadenze da rispettare per pagare in tempo le tasse. Grazie ad una recente proposta, infatti, c’è chi potrebbe evitarle.
Il governo ha adottato una serie di misure volte a contrastare la diffusione del coronavirus. Restrizioni che hanno comportato un notevole impatto non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico, con alcuni settori maggiormente colpiti di altri. Se tutto questo non bastasse, è terminato lo scorso 31 dicembre il periodo di sospensione delle cartelle e molti italiani sono preoccupati di non poter riuscire a pagare i propri debiti con il Fisco.
Proprio in questo contesto interesserà sapere che in occasione della giornata inaugurale sulla riforma fiscale, in sede di commissione Finanze di Camera e Senato, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha formulato un’ipotesi che potrebbe permettere in futuro a molti italiani di non dover pagare, purché in presenza di determinati requisiti. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo in cosa consiste.
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Nella giornata inaugurale sulla riforma fiscale, in sede di commissione Finanze di Camera e Senato, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha formulato un’ipotesi riguardante la ricostruzione della base imponibile IRPEF, con annesse proposte riguardanti una rimodulazione della base imponibile e una riduzione delle aliquote. Ma non solo, ha ipotizzato anche una revisione del sistema di detrazioni e deduzioni fiscale.
In particolare è stata proposta l’introduzione di un reddito minimo esente, che vada a sostituire detrazioni e assegni per lavoro e figli, ma che allo stesso tempo risulti variabile in base alla composizione del nucleo familiare. Prevista una flat tax per tutti i redditi, una revisione delle aliquote IRPEF in base agli scaglioni, effettuate con un calcolo concreto. Il direttore ha anche ipotizzato una possibile introduzione di un tetto di detraibilità sostituendo il tutto con l’assegno unico. A proposito della base imponibile IRPEF, inoltre, la proposta prevede un allargamento inserendo anche i redditi mobiliari, immobiliari e da investimento. Per quanto concerne le imprese, invece, si prevede la tassazione per cassa con superamento della ritenuta d’acconto per i professionisti, acconto e saldo imposte e la precompilata anche per le partite IVA.