Decreto Ristori 5: la platea dei beneficiari dei bonus si amplia

Con il Decreto Ristori 5 saranno introdotti nuovi bonus e contributi a fondo perduto che interesseranno una platea più vasta di beneficiari.

Decreto Ristori 5
Image by Michal Jarmoluk from Pixabay

Con il Decreto Ristori 5 saranno introdotte delle importanti novità, infatti, secondo le ultime indiscrezioni dovrebbero sparire i limiti dei codici ateco.

Un’altra novità, con ogni probabilità, sarà che con detto decreto 5 sarà esteso a tutti i beneficiari indipendentemente dal colore della regione di appartenenza dell’attività economica di riferimento.

In altre parole, i vari bonus e finanziamenti a fondo perduto saranno estesi a tutti i titolari di partita iva, che dovranno dimostrare di aver subito un calo del fatturato a causa dalla situazione di emergenza sanitaria del coronavirus e delle relative politiche di contenimento adottate dal nostro Paese.

LEGGI ANCHE >>> Cambiare vita: 44 mila euro per abitare in uno dei posti più belli d’Italia

LEGGI ANCHE >>> Difficoltà economiche? Ecco tutti i sussidi che è possibile chiedere nel 2021

Decreto ristori 5: le novità

Quello che è statao già anticipato è che nel Decreto Ristori 5, sarà erogato dall’INPS un bonus del valore di 1000 euro, destinato a lavoratori autonomi a Partita Iva e liberi professionisti.

Per ottenere il bonus di 1000 euro bisogna:

  • essere in possesso della Partita Iva da almeno 3 anni;
  • avere un reddito annuo fino a 50 mila euro;
  • godere di una posizione contributiva regolare;
  • aver subito un calo del fatturato di almeno del 33% nel 2020 rispetto all’anno precedente.

La grande novità del decreto Ristori 5 è l’estensione dei contributi a fondo perduto ai lavoratori a Partita Iva, ivi compresi i liberi professionisti.

Il Decreto conferma, altresì, la rottamazione delle cartelle esattoriali e il saldo e stralcio al fine di bloccare 50 milioni di atti in arrivo dal 1° gennaio dall’Agenzia delle Entrate.

Le misure relative alla cassa integrazione del Ristori 5 prevede la proroga per ulteriori 12 settimane richiedibili dal 1° gennaio al 31 marzo e fino al 30 giugno 2021 per la cassa integrazione in deroga.

Gestione cookie