Un ‘regalo’ dello Stato come ringraziamento per aver svolto le proprie attività anche in periodo di pandemia, ma a chi spetterà?
Un regalo da parte dello Stato, un ringraziamento per non aver smesso di svolgere la propria attività lavorativa anche durante il lockdown, anche mentre la fase peggiore della pandemia da Coronavirus imperversava e tutti gli altri stavano a casa per la propria e l’altrui sicurezza. Ma a quanto ammonta questo regalo?
Cento euro, ecco la cifra che alcuni lavoratori riceveranno in busta paga nel 2021 per non aver smesso di lavorare esponendosi al rischio del contagio del Covid-19. Inizialmente si pensava che sarebbe spettato solo a medici, infermieri e altri operatori sanitari. Ma secondo gli aggiornamenti ci sono altre categorie di lavoratori che si aggiungono alla lista.
L’Agenzia delle Entrate ha di recente chiarito che il bonus di 100 euro lo riceveranno coloro che hanno lavorato a marzo 2020 per i giorni di quel mese nei quali si sono effettivamente recati a lavoro.
L’importo spettante quindi non è fisso, ma varia in base ai giorni effettivamente lavorati, quelli in cui ci si è recati sul luogo di lavoro in parole povere e non quelli in cui si è rimasti a casa al sicuro. O almeno questo evince dalla circolare con la quale l’Agenzia delle Entrate ha chiarito la questione del bonus.
Alle categorie dei lavoratori della sanità si aggiungono anche i lavoratori della pubblica istruzione. Lo ha indicato il Ministero della Pubblica Istruzione di recente. Quindi non quei lavoratori del settore scuola che hanno potuto effettuare smartworking, come ad esempio gli insegnanti
LEGGI ANCHE >>> Impossibile fermare le cartelle esattoriali, sono già partite
LEGGI ANCHE >>> Aumenta il costo della revisione auto a partire da fine gennaio 2021
Bonus di 100 euro per chi ha lavorato durante la pandemia: ecco a chi spetta
La nota del Ministero pubblicata il 9 gennaio 2021 si legge che il bonus di 100 euro raggiungerà anche i lavoratori del settore scolastico, ma soltanto per quei lavoratori che si sono recati presso l’istituzione scolastica. Sono di conseguenza esclusi dalla misura premiale gli insegnanti che hanno svolto le proprie ore di lezione in modalità telematica, la cosiddetta DAD (didattica a distanza).
Rientrano invece tutte quelle categorie di lavoratori che si sono comunque dovuti recare sul posto di lavoro anche essendo assenti gli alunni, come ad esempio il personale ATA, direttori, segretari e altro personale di servizio.
Secondo il decreto il bonus di 100 euro spetta soltanto a quei dipendenti che hanno un reddito pari o inferiore a 40mila euro l’anno e non graverà sulla determinazione del reddito per il 2021. La somma di denaro esatta verrà calcolata poi in base al numero di giorni lavorativi del mese di marzo del 2020 in rapporto a quelli lavorabili dello stesso mese, per un massimo di 100 euro.