L’uomo, ex scoibentatore dell’amianto, faceva parte delle 237 parti civile costituitesi nel processo istituito sul caso della cosiddetta “fabbrica killer”.
Una vicenda che emerge dal cuore dell’Irpinia e che si lascia dietro un’inquietante scia di sofferenza. Quella di Roberto Della Ragione, deceduto a causa di un male incurabile che lo aveva colpito anni fa, è la trentaduesima morte di quegli operai che, in comune, hanno il fatto di aver lavorato presso l’Isochimica. Per un breve periodo nel suo caso, da gennaio a giugno del 1984. L’uomo faceva parte delle 237 parti civili costituitesi nel processo sul caso Isochimica. Un dossier aperto da anni, per cercare di capire se vi sia un nesso fra quelle morti e il lavoro svolto all’interno della fabbrica.
Roberto, nato nel 1959, ha svolto per quel breve periodo la scoibentazione delle carrozze cariche di amianto. Quella fabbrica, con sede a Borgo Ferrovia, ad Avellino, chiuse più di trent’anni fa. Lo scorso novembre si era chiusa la fase istruttoria del processo, con 29 rinvii a giudizio.
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La morte dell’ennesimo operaio, tuttavia, getta un’ulteriore ombra sull’ormai annoso caso delle morti di operai. Il processo, in corso nell’aula bunker del Tribunale di Napoli, ha cercato di scandagliare le vicende che hanno riguardato gli ex lavoranti della fabbrica e la possibilità che l’amianto lavorato abbia provocato loro gravi patologie. E, come nel caso dei 32 deceduti, la morte.
Nei giorni scorsi, il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Tony Della Pia, aveva inviato una missiva sia al Ministero della Salute che al Commissario regionale per la Sanità, oltre che alle Asl e alle Prefetture competenti. La lettera chiedeva di inserire gli ex operai di Isochimica nella lista prioritaria per le vaccinazioni contro il Covid-19, proprio in correlazione al loro status dovuto alle patologie di cui soffrono.
Per quanto riguarda il processo, le prossime udienze sono state calendarizzate al prossimo 22 gennaio, quando sarà in aula il Pubblico ministero e verranno probabilmente richieste le condanne per i 29 imputati. Le successive sono previste fino a maggio prossimo, ogni ultimo venerdì del mese. Un percorso che dovrà fornire risposte alle famiglie degli ex operai, deceduti e non.