La pensione di reversibilità è un sussidio che garantisce il persistere del tenore di vita alla famiglia, a seguito alla morte di un congiunto, pensionato. Ma quanto tempo ci vuole per ottenerla?
Esistono due tipi di pensioni di reversibilità: quella diretta e quella indirette.
Si ha diritto alla pensione di reversibilità indiretta in caso di morte di una persona ha maturato tutti i requisiti utili al fine di ottenere il trattamento senza averlo richiesto
Rispetto alla pensione di reversibilità diretta è previsto un iter piuttosto veloce per ottenerla.
Scopriamo insieme qual’è la documentazione necessaria e il tempo per ottenerla.
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Pensione di reversibilità: documenti e tempistiche
Tipicamente hanno diritto alla prestazione di reversibilità il coniuge e i figli, in determinati casi, la normativa prevede che a questo diritto possano beneficiarne anche nipoti, genitori e fratelli del defunto.
Una volta stabilito il diritto alla prestazione, chi è interessato, deve presentare all’Inps una serie di documenti, su tutti l’autocertificazione relativa alla morte del pensionato ed al suo stato di famiglia al momento del decesso. Dovranno essere indicati, altrsì, i redditi percepiti, eventuali detrazioni, informazioni sul proprio status di studente o invalido.
L’erogazione, qualora gli eredi non presentassero immediatamente la domanda di reversibilità, potrebbe slittare di uno o più mesi.
Le tempistiche dipendono sempre dalla velocità di presentazione della domanda a carico degli eredi e dalla complessità della situazione.
In caso di ritardo nei pagamenti è previsto in ogni caso il pagamento delle quote arretrate dovute.