Gli italiani hanno una fortissima voglia di vacanza, in molti sperano in un breve weekend fuori porta a breve e una fuga più lunga in estate.
Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, di certo sono pochi gli italiani che hanno già fatto progetti per le prossime vacanze, ma in ogni caso la voglia di viaggiare sta tornando e iniziano ad affiorare le prime timide idee sulle ferie.
Secondo Confturismo Confcommercio dopo i pessimi numeri di novembre, la situazione viaggi torna a recuperare leggermente (l’indice di Swg recupera 9 punti per attestarsi a 48, su una scala da 0 a 100).
La fotografia descritta da Confturismo mostra due scenari ben distinti: il primo è quello a breve termine, fino a fine febbraio, con 1 italiano intervistato su 4 che pensa di concedersi una breve pausa di 2-3 giorni, il classico weekend lungo insomma, restando nel territorio nazionale.
Del secondo scenario invece fa parte chi già inizia a pensare alle vacanze estive. Dai 3 ai 7 giorni tra giugno e luglio per ben il 28% degli intervistati. Invece un intervistato su due pensa a una vacanza che andrà oltre i 7 giorni tra luglio e settembre.
In ogni caso il 72% di questi vogliosi viaggiatori non hanno ancora scelto la meta precisa, né prenotato alcuna parte del viaggio. La maggior parte si indirizzerà verso seconde case oppure alloggi di amici. In parole povere “non si tratta di vero e proprio turismo”, dice Confturismo.
Entrambi gli scenari verrebbero chiaramente meno nel caso in cui l’epidemia non arrivasse a essere sotto controllo e si assistesse a nuove ondate di contagi. Certo è che l’inizio della campagna vaccinale fa ben sperare.
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“Eppure, non solo nella legge di bilancio 2021 per il turismo c’è ben poco ma ad oggi non abbiamo visto neanche un progetto vero e proprio per il settore nella pianificazione per accedere al Recovery Fund”, denuncia Confcommercio.
Il 2020 si è chiuso con 78 milioni di arrivi e 240 milioni di presenze turistiche in meno in Italia a causa dell’emergenza Covid: un bilancio che riporta il turismo indietro nel tempo. “Le lancette dell’orologio del turismo sono tornate indietro di 30 anni”, avverte Luca Patané, presidente di Confturismo Confcommercio.
Nel complesso, sono sempre le località di mare ad attrarre di più per i progetti di vacanze, soprattutto se di maggiore durata. Mentre per quelle più brevi le città d’arte, soprattutto di Toscana, Lazio ed Emilia Romagna scelte dal 17% degli intervistati, tornano finalmente a competere con la montagna: un guizzo di positività per la tipologia di destinazione più duramente colpita dalla crisi Covid.
Sì perché i pochi italiani che si sono spostati negli scorsi mesi e nei brevi periodi in cui era consentito hanno preferito evitare le affollate città e recarsi in posti in cui era possibile un turismo più naturale, all’aria aperta e con meno rischi.