Esplode la rabbia delle Partite Iva. Come riferisce QuiLivorno.it, i dimostranti espongono manifesti funebri: “Ci avete tolto la dignità, ci state condannando”.
“Ci avete tolto il lavoro, ci avete tolto la dignità“, “Tu ci chiudi, tu ci paghi”. Sono solo alcuni degli slogan che hanno accompagnato la protesta dei lavoratori autonomi a Livorno. La saturazione di una situazione ormai da tempo esasperata, che ha visto l’esplosione di una protesta che racconta migliaia di storie. Tutte simili, tutte incentrate sulla resistenza alla pandemia, ormai divenuta per molti ai limiti del sostenibile.
Baristi, ristoratori, commercianti, insegnanti di fitness, artisti, agenti di commercio e altre categorie. Tutti autonomi, partite Iva, realtà che più di altre hanno sofferto la crisi economica. Sono i titolari degli esercizi commerciali, in particolare, a mordere il freno. “Così non ci stiamo, ci state portando alla morte e alla chiusura”.
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Partite Iva, patiboli in piazza a Livorno: annunciata la “morte” di numerosi settori professionali
La protesta è stata organizzata in Piazza della Repubblica. Lì i dimostranti si sono dati appuntamento per concentrare la loro manifestazione. Nessun disordine ma tanta rabbia. E una macabra rappresentazione, come riferisce QuiLivorno.it, di un patibolo con due manichini impiccati a una corda di canapa. La raffigurazione, secondo chi protesta, della sorte alla quale le categorie in questione stanno per essere condannate.
Ma non solo. Numerosi lavoratori tenevano in mano dei manifesti funebri, che annunciavano la scomparsa (in alcuni casi definitiva) di alcune categorie professionali. Colpa della pandemia ma, a detta dei dimostranti, anche delle misure insufficienti a sostegno degli autonomi. Dimostrare sì, certo, ma anche e soprattutto ricordare all’esecutivo di rammentarsi delle partite Iva. Per le quali le misure spot cominciano a essere insufficienti.
Anche perché, come paventato anche da analisti autorevoli (in primis la Bce) il 2021 sarà un anno di transizione. Difficile che le imprese riusciranno a rimettersi in carreggiata prima della fine dell’anno appena iniziato. Per molti lavoratori questo lasso di tempo potrebbe essere troppo lungo. Per altri lo è già stato.