Il gruppo navale italiano guadagna punti grazie alle voci sul possibile contratto con la Marina per la realizzazione di una flotta di U212. Ma su Stx…
Sembra averci preso gusto Fincantieri che, per la terza seduta di fila, fa registrare performance positive a Piazza Affari. Il titolo, come riferisce il Sole 24 Ore, guadagna un +0,9% nell’ultima giornata. Merito, probabilmente, della notizia che vorrebbe il colosso dell’ingegneria navale appaiato alla Marina Militare italiana per fornire una flotta di sottomarini U212 Nfs su licenza di ThyssenKrupp Marine System. Uno stock produttivo che è anche una boccata d’ossigeno anche se, per la verità, nell’ambito dell’industria navale Fincantieri è stata l’unica a consegnare i pezzi in cantiere.
Per il momento, si parla di un contratto a nove zeri: 2,3 miliardi di euro fra il gigante della cantieristica navale europea e la Marina. Con prima tranche del valore di 1,35 miliardi, per i primi due sottomarini della flotta. Una risalita dopo la flessione di qualche settimana fa dovuta ai rumors sull’aumento di capitale.
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Fincantieri, il titolo sorride in Borsa: i rumors sulla Marina fanno bene
In sé, la notizia dell’intesa fra Fincantieri e Marina militare non è esattamente una novità. Del possibile contratto, infatti, si era parlato già all’inizio dello scorso anno quando, come ricorda Equita, il nome del gruppo navale era circolato nell’ambito delle coperture finanziarie del governo italiano. Una nuova impennata, comunque, per Fincantieri. Ancora alle prese con l’affaire Stx (sempre più in bilico) nel momento in cui Fca e il gruppo Peugeot festeggiano la nascita del super-asset che proietterà nel settore dell’automotive uno dei marchi numero uno a livello mondiale.
Per quanto riguarda l’annosa diatriba con la francese Stx, la faccenda sembra arenata sulla secca della libera concorrenza. La tematica che la Commissione europea sta passando ai Raggi X prima di dare l’assenso al passaggio di maggioranza azionaria dei cantieri di Saint-Nazaire al colosso italiano. Secondo gli accordi, infatti, il 50% del capitale Stx andrebbe a Fincantieri, unito al prestito dell’1% che ne garantirebbe la gestione.
Di traverso, però, ci si è messo l’esecutivo francese. E dall’accordo siglato ormai tre anni fa da Padoan e Le Maire sembra passata una vita. L’esecutivo d’Oltralpe, che controlla all’84% il gruppo Stx, non sembra convinto (ormai da tempo) dell’intesa, per non vedersi scivolare di mano la cantieristica navale a beneficio del gruppo italiano. Per questo la patata bollente è passata all’Europa.