Cashback natalizio: il rischio che i fondi non bastino per tutti sembra scongiurato. Secondo il viceministro all’Economia il Governo ha già la soluzione pronta.
L’ormai famoso Cashback di Natale si è concluso da pochi giorni e ancora non sono state calcolate tutte le transazioni valide, né si sa se i fondi stanziati dal governo pari a 220milioni di euro basteranno a coprire tutti i rimborsi.
In base alle ultime notizie in merito pare che i soldi stanziati siano appena sufficienti a coprire tutti i rimborsi che gli italiani che hanno partecipato si aspettano. I cittadini che hanno aderito infatti sono circa 5,8 milioni e se si pensa a un rimborso medio calcolato tra i 35 e i 40 euro a testa, si fa presto a calcolare circa 200milioni di euro.
Per i conteggi ufficiali e definitivi però ci vorrà ancora un po’ di tempo anche perché pare ci siano ancora le ultime transazioni da registrare. PagoPA ha comunicato che i tempi necessari ai calcoli saranno di circa 10 giorni, quindi gli italiani dovranno aspettare almeno al 10 gennaio 2021.
Intanto però il viceministro dell’economia e delle finanze ha fatto una comunicazione pubblica che farà piacere a tutti i cittadini che hanno scaricato l’app IO e che magari temevano di non ricevere il rimborso.
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Cashback di Natale: potrebbero allungarsi i tempi
Durante un programma televisivo su La7, infatti, Antonio Misiani ha dichiarato che a conti fatti i fondi stanziati potrebbero non bastare come molti temevano, ma che il governo ha già una soluzione al problema.
“Vorrei rassicurare tutti coloro che hanno utilizzato il Cashback: se ci sarà necessità rifinanzieremo, per garantire quanto è stato promesso”, ha dichiarato Misiani. Se non ci saranno soldi per tutti, quindi, ne verranno aggiunti altri.
Il viceministro ha inoltre aggiunto che la priorità del governo è quella di stimolare l’utilizzo dei pagamenti elettronici, in modo che con il tempo si finisca per eliminare il ricorso ai contanti per i pagamenti quotidiani. Cosa che già accade in molti altri paesi, mentre l’Italia è ancora indietro.
“L’arretratezza italiana nell’uso della moneta elettronica costa al Paese dai 10 ai 15 miliardi di euro l’anno”, ha aggiunto il viceministro.
In ogni caso la necessità di ulteriore stanziamento di fondi per la copertura integrale dei rimborsi del Cashback di Natale potrebbe allungare ulteriormente le tempistiche. Poiché sarà necessario emanare un provvedimento nuovo e quindi poi trovare le coperture per il rifinanziamento del fondo.