Come riconoscere le comunicazioni ingannevoli? Come difendersi dalle frequenti truffe online? L’INPS spiega quali regole seguire.
Alcune delle meglio congeniate truffe online utilizzano i nomi di istituzioni ritenute dai cittadini affidabili in modo da riuscire a ottenere dati sensibili e personali. Il nome dell’ente finisce quindi per fare da cavallo di Troia, in questo modo l’utente che riceve il messaggio sms o l’email abbassa le sue difese.
Negli ultimi mesi, inoltre, la situazione dovuta al Covid ha moltiplicato il numero di questo genere di truffe online o via sms sfruttando anche gli aiuti che lo Stato ha dato a tutte le persone che hanno perso il lavoro o che si ritrovano con le attività commerciali chiuse a causa delle restrizioni anti-Covid.
In molti casi gli utenti si sono visti recapitare messaggi che invitavano a cliccare su un link dove poi inserire i propri dati bancari per ricevere il bonus da 600 euro che era stato appena introdotto a giugno. Peccato però che si trattasse di link fasulli che altro non facevano che raccogliere i dati inseriti dall’utente e poi sfruttarli per svuotare i conti corrente.
Proprio a causa di queste truffe l’Istituto nazionale per la previdenza sociale ha messo in guardia i cittadini e ha lanciato l’allarme. Inoltre ha anche pubblicato un vademecum da seguire per riconoscere le truffe online ed evitare che gli utenti ci caschino, perché in questo caso essere correttamente informati equivale a essere protetti.
Ci sono varie tipologie di truffe messe in atto dai malintenzionati sia offline che online, ma quasi tutte hanno delle caratteristiche comuni. La più utilizzata è quella del phishing, ovvero una frode che utilizza false email che invitano ad aggiornare i dati relativi alla gestione online di conti correnti bancari e carte di credito.
Altra tipologia molto simile avviene però tramite sms e ha le stesse finalità. C’è poi la classica truffa telefonica nella quale un finto operatore INPS cerca di ottenere dati relativi a società o associazioni. Alcune volte il fino funzionario poi non è solo una voce telefonica, ma si materializza e bussa alle porte dei cittadini.
Altra modalità utilizzata è quella di offrire prestiti in denaro da parte di società legate all’INPS o dall’istituto stesso.
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L’INPS ricorda ai cittadini che non sono queste le modalità che l’istituto utilizza per comunicare con loro e che non invia funzionari direttamente a casa delle persone.
Nel vademecum sul sito ufficiale dell’istituto si legge: “È importante ricordare che l’INPS non acquisisce in alcun caso, telefonicamente o via email ordinaria, le coordinate bancarie o altri dati che permettano di risalire a informazioni finanziarie. Inoltre, tutte le informazioni sulle prestazioni sono consultabili esclusivamente accedendo al sito istituzionale”.
Quindi nel caso in cui si riceva una email, un sms o una telefonata o addirittura un finto funzionario bussi alla nostra porta, cosa bisogna fare?
Prima di tutto non bisogna mai dare seguito alla richiesta e quindi mai fornire i dati richiesti con qualcuna di queste modalità. Diffidare di chiunque vada porta a porta dichiarandosi incaricato dall’INPS. Fare molta attenzione alle comunicazioni che si ricevono, evitando di cliccare su link dubbi e verificando sempre l’indirizzo di provenienza delle email.