Il Covid provoca anche cambiamenti nelle buste paga; scopri quali retribuzioni aumentano e quali diminuiscono
Con la crisi epidemica, anche le buste paga hanno subito cambiamenti, alcuni in positivo altre in negativo. Vediamo i cambiamenti.
Tra i settori che hanno beneficiato, assurdo a dirsi ma è così, della pandemia in termini di maggiori retribuzioni in busta paga, figurano il settore farmaceutico e la grande distribuzione organizzata.
In sofferenza, invece, il settore del commercio al dettaglio e tessile, tra gli altri.
Lo studio inerente alle retribuzioni lo si ritrova nel 28esimo Rapporto Retribuzioni di Odm Consulting, società di consulenza Hr di Gi Group.
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A causa del Covid alcune retribuzioni sono aumentate, mentre altre sono diminuite sensibilmente.
Il Rapporto di Odm Cobsulting ha elaborato i dati di oltre 15 milioni di lavoratori italiani dipendenti di imprese private.
Retribuzioni aumentate nei settori che nel 2020 hanno risentito meno del lockdown e cioè: logistica, con corrieri che hanno lavorato più del previsto a causa dell’aumento degli acquisti online.
I lavoratori della Grande Distribuzione Organizzata, del settore farmaceutico e ovviamente del settore alimentare.
La crescita è stata registrata anche per i settori che distribuiscono gas, energia elettrica e acqua dal momento che lo stare in casa ha fatto aumentare i consumi.
Per i lavoratori di questi settori, la busta paga è aumentata in media di 600 euro per arrivare anche a 1.000 euro nell’industria farmaceutica.
Gli stipendi non sono variati di molto in quei settori con retribuzioni già mediamente elevate come per esempio il settore finanziario.
Ci sono settori in cui le buste paga sono diminuite dai 300 ai 500 euro. Tra i settori più colpiti ci sono: il commercio al dettaglio, l’industria dell’abbigliamento, i pubblici esercizi, il settore alberghiero e il settore tessile.
Questi sono settori considerati non essenziali che hanno sofferto e stanno soffrendo ancora molto la crisi pandemica.