Negli ultimi mesi si è spesso parlato di domicilio, dimora e residenza a causa delle restrizioni imposte dal Governo per via del Coronavirus.
Nei DPCM relativi alle restrizioni imposte a causa del Covid-19 degli scorsi mesi erano spesso nominati i termini domicilio, residenza e dimora. I cittadini, ad esempio, potevano derogare ad alcune norme proprio per far ritorno al luogo di residenza o domicilio.
In altre situazioni, il raggio d’azione consentito dai vari DPCM partiva dalla dimora degli interessati. Scopriamo allora qual è la differenza tra domicilio, residenza e dimora secondo la legge, per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese e pagare multe salate.
Secondo l’articolo 43 del codice civile, la residenza è il luogo dove una persona vive stabilmente e ufficialmente. Inoltre, la residenza è anche il centro degli interessi propri e della propria famiglia. Per la legge, quindi, la residenza non dipende dal tipo di diritto che il cittadino può vantare rispetto all’immobile dove si è stabilito.
In altre parole, è possibile avere la residenza in una casa di proprietà, in affitto, comodato o semplicemente presso terzi. E quindi, qual è la differenza tra domicilio, residenza e dimora?
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Domicilio, residenza e dimora: ecco le definizioni corrette secondo la legge
Sempre l’articolo 43 cc definisce il domicilio come il luogo in cui una persona stabilisce la sede dei suoi affari e interessi. Una persona potrebbe quindi essere domiciliata presso il proprio ufficio o studio professionale pur mantenendo la residenza alla propria abitazione.
Diverso è invece il concetto di domicilio fiscale, ovvero del luogo in cui si producono i propri redditi e si pagano le imposte. Ai sensi dell’articolo 58 del D.P.R. 600/1973 le persone fisiche che risiedono in Italia hanno domicilio fiscale nel comune di residenza.
Chi invece non risiede nel territorio italiano, ma percepisce dei redditi avrà domicilio fiscale dove produce tali guadagni. Il luogo fisico di residenza o domicilio influenza quindi il calcolo di tasse e imposte da versare.
Secondo la legge, la dimora è invece il luogo dove una persona si trova in via occasionale. Diventa quindi temporaneamente dimora la casa dove si trascorre del tempo senza avervi fissato né residenza né domicilio.
Negli ultimi mesi, i decreti che hanno definito le limitazioni agli spostamenti, hanno spesso contemplato proprio il concetto di dimora. Ad esempio, l’articolo 1 del recente DPCM Natale permette il rientro alla dimora al fine di consentire gli spostamenti verso le seconde case.