L’allarme arriva da Almalaurea uno dei più grandi portali per laureati utile alla ricerca di un lavoro che sia in linea con i propri studi.
Il 2020 a causa del Coronavirus passerà alla storia come l’annus horribilis per il lavoro e in particolar modo se si considera i giovani laureati italiani.
Lo rivela uno studio di AlmaLaurea per il quotidiano economico Il Sole 24 Ore. La banca dati dei curricula dei laureati di 76 atenei italiani dichiara che le consultazioni delle aziende dei cv sono diminuite del 25% rispetto all’anno precedente. Nel 2019 le aziende che hanno consultato la banca dati sono state circa 16.000.
L’accesso al database è utile a dare un’idea dell’aria che tira sul mercato del lavoro di fascia alta, non stiamo quindi parlando di operai, ma di figure professionali. In ogni caso non bisogna dimenticare che le imprese che normalmente si rivolgono ad AlmaLaurea non sono pienamente rappresentative dell’intero tessuto di produzione italiana.
Ad esempio non sono rappresentate le aziende piccole o piccolissime e in Italia le aziende di piccole dimensioni sono tante.
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Crisi, Covid e laureati: il 2020 prometteva bene, ma poi il calo
Eppure l’inizio del 2020 era stato dei migliori, sembrava un anno che prometteva particolarmente bene. Ma già l’estate scorsa il tradizionale rapporto sull’occupazione dei giovani laureati mostrava come i numeri segnassero un chiarissimo prima e dopo il Coronavirus.
Fino a gennaio 2020 infatti erano stati richiesti 100.000 curricula, con un aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 15,1%. Ma da febbraio 2020 il numero è iniziato a calare di oltre il 17%, a marzo la diminuzione era del 45% e tra aprile e maggio era superiore al 55%.
In estate c’è stato un segno di risalita e la curva ha cambiato verso dopo la fine del primo lockdown, ma all’arrivo della seconda ondata del virus la curva ha ricominciato la sua discesa. A fine 2020 si parlava di un calo del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019.