Non solo l’Italia combatte la lotta contro l’evasione e il riciclaggio di denaro. In molti paesi l’addio alle banconote sta diventando sempre più realtà: l’esempio della moneta virtuale in Cina.
In Italia, pagare in contanti è ancora possibile anche se il Governo sta facendo di tutto per limitarne l’utilizzo al fine di incentivare i pagamenti con mezzi elettronici.
E se per noi pagare con gli strumenti elettronici è quasi un’utopia, in altri Stati, come la Cina, i pagamenti con il bancomat o con carta di credito sono già considerati mezzi di pagamento “vecchi”.
In alcune città della Cina già nei mesi scorsi si è avviata la prima sperimentazione mondiale su larga scala di una moneta virtuale.
Le città oggetto dell’esperimento sono state città Shenzen, Chengdu e Xiong’an.
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Si chiama DEC/EP, la moneta virtuale in sperimentazione in Cina e non è basata su un sistema di crittografia.
Per capire come funziona bisogna partire dal presupposto che tutti, ormai, hanno uno smartphone al cui interno esiste il QR code, ovvero un codice unico che identifica sia il device, sia la persona, sia il conto corrente.
Così come avviane per il trasferimento di foto, dati o video, il QR code, è usato per trasferire soldi dal proprio conto a quello di un’altra persona.
E’ un sistema che sembra funzionare molto bene, tanto è vero che in Cina da diversi anni l’utilizzo del contante si è drasticamente ridotto e si punta sempre più su altri medoti di pagamento, che coinvolgono app come WeChat e AliPay.
A Suzhou, il governo locale ha cominciato a pagare, con DEC/EP, i dipendenti pubblici i quali devono scaricare sul proprio smartphone personale un’app su cui sarà versato il denaro.
Una volta ricevuto questo potrà esser utilizzato presso gli esercizi commerciali appositamente abilitati e coinvolti nell’esperimento.