Il Vaticano ha compiuto un passo importante verso la riforma della Curia. Il trasferimento delle funzioni di gestione e controllo delle casse è diventato legge
Papa Francesco in un colpo solo ha rivoluzionato la storia del Vaticano. Il Pontefice ha infatti disposto la conversione in legge del passaggio della gestione dei fondi della Segreteria di Stato all’Apsa (l’amministrazione del patrimonio della sede apostolica e del loro controllo alla Segreteria per l’Economia).
Un passaggio annunciato tempo fa dal Papa attraverso una lettera scritta alla Segreteria di Stato lo scorso 25 agosto. Si tratta in sostanza di un altro piccolo passo verso la riforma della Curia. Un aspetto che Bergoglio sta portando avanti nel suo pontificato.
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La disposizione avrà effetto dal 1 gennaio 2021. Da quel momento la titolarità dei fondi e conti bancari, degli investimenti mobiliari e immobiliari e le partecipazioni in società e fondi d’investimento passa dalla Segreteria di Stato all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.
Quest’ultima curerà la loro gestione e la loro amministrazione. Inoltre ci saranno degli ulteriori controlli ad hoc da parte della Segreteria per l’Economia. Tra compiti dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica figurerà anche un accantonamento di bilancio denominato Fondi Papali che andrà ad integrare il bilancio consolidato della Santa Sede. Un modo per garantire una maggior trasparenza saranno inoltre aperte degli specifici sottoconti. Tra questi figurano: Obolo di San Pietro e Fondo discrezionale del Santo Padre.
Il primo merita una menzione particolare, in quanto in questo modo si può dare un maggiore riscontro circa la gestione delle donazioni dei fedeli al Papa. Queste vengono poi distribuite a sostegno della carità. In questo modo chi compie queste lodevoli azioni sa quali aiuti vengono compiuti. Solo così la gente può avere più fiducia nel Vaticano in futuro.