Il 28 dicembre la ministra per Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, e il ministro per le Politche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, hanno firmato il protocollo d’intensa “Servizio Civile Digitale”.
Cosa prevede?
Si tratta di un servizio di supporto per tutti coloro che hanno poca confidenza con le nuove tecnologie.
A partire dal 2021 saranno selezionati 1000 giovani operatori volontari per ricoprire il ruolo di facilitatori digitali, il cui compito sarà quello di aiutare enti e cittadini nell’utilizzo delle nuove tecnologie.
I volontari saranno adeguatamente formati a operare sul territorio nazionale e negli spazi pubblici organizzati per accogliere e guidare coloro che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle tecnologie.
L’avviso pubblico per la presentazione di programmi di intervento e progetti per iServizio civile digitale sarà rivolto agli enti accreditati presso l’Albo del Servizio civile universale e pubblicato all’inizio del nuovo anno sul sito del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale.
Gli enti che aderiranno all’iniziativa seguiranno un percorso formativo di accompagnamento guidato dal Dipartimento per le politiche giovani e il servizio civile universale e dal Dipartimento per la trasformazione digitale, che assisteranno enti e volontari nello sviluppo della sperimentazione.
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Servizio civile digitale: in cosa consiste?
La Ministra Paola Pisano, con riferimento al ruolo dei volontari del Servizio Civile Digitale ha affermato che: “Le ragazze e i ragazzi del Servizio civile digitale saranno impegnati nell’aiutare i cittadini, a partire dalle persone anziane e da coloro che hanno meno confidenza con le tecnologie, ad ottenere e utilizzare i nuovi servizi digitali della Pubblica amministrazione come il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) oppure l’app “Io” per accedere ai servizi pubblici da cellulare. È soprattutto compito dello Stato fare in modo che nessun cittadino sia lasciato indietro, in particolare chi ha più difficoltà nell’uso di nuovi servizi digitali. Se la digitalizzazione non riguarda tutti come si potrà parlare di ‘rivoluzione digitale’?”.
Il Ministro Spadafora ha spiegato che: “Durante il lockdown migliaia di ragazze e ragazzi hanno messo a disposizione le loro competenze tecnologiche per aiutare i loro familiari e amici a restare connessi, nonostante le distanze imposte dalla pandemia, e a usufruire dei servizi digitali di Enti, Istituzioni, uffici, associazioni. stata una risposta spontanea che ha consentito in breve tempo un salto digitale a moltissimi cittadini meno abituati a utilizzare le nuove tecnologie. È una spinta che non dobbiamo perdere, per questo sono molto felice del protocollo firmato con la mia collega ministra Pisano, che consentirà un primo esperimento nel 2021 del Servizio civile digitale, e che potrà essere valorizzato al meglio nel prossimo futuro anche grazie al piano Next Generation Eu”.