La notizia arriva da BankSecurity. L’operatore virtuale di Vodafone ha rassicurato gli utenti, non avendo riscontrato violazioni, ma scatta un’indagine approfondita.
“Con riferimento ad alcuni indiscrezioni pubblicate da organi di stampa, ho.mobile non ha evidenze di accessi massivi ai propri sistemi informatici che abbiano messo a repentaglio i dati della customer base. Abbiamo avviato in collaborazione con le autorità investigative le indagini per ulteriori approfondimenti”. Poche parole da parte di ho.mobile, l’operatore virtuale di Vodafone, volte più a rassicurare gli utenti che a fornire informazioni. Nelle scorse ore, infatti, circolava l’informazione secondo la quale i dati dei clienti sarebbero stati messi in vendita sul Darkweb.
Una notizia presunta, dal momento che che ho.mobile ha riferito che “nessuna evidenza di accessi massivi ai propri sistemi informatici” era stata riscontrata. Abbastanza, però, per far scattare l’allarme fra i clienti. Anche perché, su Twitter, la presenza di materiale sensibile online era stata diffusa da una fonte attendibile, come BankSecurity.
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Ho.mobile trema: i dati sensibili sarebbero in vendita sul web, scatta l’indagine
Secondo quanto riferito da BankSecurity a DDay.it, i dati sembrerebbero reali. Va detto che i presunti dati trafugati non sarebbero password o altri codici segreti, quanto piuttosto dati anagrafici (nome, cognome e date di nascita) degli utenti. Il che, a ogni modo, non risulta meno grave. Il potenziale hacker, potrebbe aver sfruttato un buco del sistema, anche se sulle modalità in cui sarebbe avvenuta la violazione non vi è ancora luce piena.
La vendita dei dati nel Darkweb sarebbe avvenuta in virtù della presenza del codice univoco segreto delle Sim (il cosiddetto Iccid), con il quale si ha disposizione sulla portabilità del numero. Il che, in sostanza, permetterebbe di utilizzare i codici segreti per accedere a servizi con autenticazione. Qualora fosse accertata la violazione, le conseguenze sarebbero devastanti: le Sim andrebbero infatti tutte bloccate e sostituite, così da impedire la portabilità. E gli utenti in questione sarebbero oltre 2 milioni.